Dossier
Zitti tutti, entra in classe la riforma!
In questi giorni i collegi dei docenti stanno mettendo a punto l’offerta formativa da proporre alle famiglie, mentre il ministero ha dato delega all’Aran di definire con i sindacati nuove professionalità per l’assistenza ai bambini di 2 anni e mezzo e di sciogliere il nodo contrattuale del docente tutor.
Siamo ancora lontani dal quadro di totale autonomia organizzativa e didattica delle scuole prospettato dal Regolamento dell’autonomia ormai cinque anni fa, anche se i collegi dei docenti stanno prendendo confidenza con il monte ore annuale e le varie strategie per far quadrare i conti di cattedre e materie secondo la nuova normativa.
Una novità è il Profilo educativo a conclusione della scuola dell’infanzia, che servirà a documentare, in collaborazione con le famiglie, lo sviluppo del processo educativo ed i livelli di autonomia dei singoli bambini, anche al fine di favorire la continuità con il primo ciclo di istruzione.
Sulla base delle opzioni espresse, l’offerta formativa sarà articolata in tempo scuola obbligatorio e in tempo scuola facoltativo opzionale; per l’organizzazione delle materie opzionali si potrà fare riferimento sia al gruppo classe che a gruppi di alunni di classi diverse.
Per i prossimi due anni coesisteranno pertanto i due diversi tipi di ordinamento e le scuole provvederanno ad adottare tutti gli accorgimenti necessari al buon andamento generale, armonizzando le scelte delle famiglie con ciò che concretamente possono offrire, in relazione alle dotazioni organiche loro assegnate e alle risorse professionali di cui dispongono.
L’orario previsto è di 891 ore obbligatorie, 198 facoltative e fino a 231 per mensa, per comporre un orario settimanale compreso fra 27 e 40 ore; tra le discipline di insegnamento sono state inserite una seconda lingua comunitaria, tecnologia e informatica, questo ovviamente per le sole classi interessate dalla riforma.
I collegi dei docenti della scuola secondaria di primo grado sono quelli ai quali è stato richiesto maggior sforzo creativo per ricomporre cattedre e monte ore, adottando di necessità piani orari diversificati nel corso dell’anno scolastico.
La valutazione degli alunni viene effettuata dai docenti sia annualmente, sia in occasione del passaggio al periodo didattico successivo. Ciò significa che gli alunni non possono essere respinti tutti gli anni, ma solo a conclusione di un periodo, in genere biennale. In casi motivati ed eccezionali il consiglio di classe può deliberare all’unanimità di non ammettere un alunno alla classe successiva anche all’interno di un periodo.
Diventa fondamentale la figura del tutor, un docente che dovrà svolgere le funzioni di orientamento e coordinamento delle attività. Farà da tramite con la famiglia. Suo il compito del portfolio.
Il primo ciclo di istruzione, della durata di 8 anni, ha carattere unitario pur mantenendo la distinzione in scuola primaria e scuola secondaria di primo grado.
Gli alunni non possono essere respinti tutti gli anni ma solo a conclusione di un periodo, in genere biennale.
Abolito il vecchio esame di quinta elementare, i ragazzi si misureranno con l’esame di Stato solo alla fine della scuola secondaria di primo grado.
Rispetto allo scorso anno scolastico il numero degli iscritti è superiore di 4.788 unità. Nel 2003-2004 gli iscritti alla scuola satatale erano infatti 412.100. La crescita risulta più marcata nella scuola primaria e nella secondaria di secondo grado. In percentuale l’incremento si attesta sull’1,2. Si consolida così la tendenza alla crescita, che era già stata registrata lo scorso. Ad aumentare sono soprattutto gli alunni della scuola primaria e quelli delle superiori, mentre restano stabili alle medie inferiori.
Alle elementari si sono iscritti, quest’anno, in 60.753. Lo scorso anno scolastico erano 59.545. Nella secondaria superiore gli iscritti sono 135.634 contro i 133.710 dello scorso anno scolastico. Quasi 2000 iscritti in più: un risultato che non sembra doversi leggere solo in termini di pura crescita demografica.
Ma se la cifra complessiva ci segnala un massiccio aumento delle iscrizioni alle superiori, guardando, in particolare, il tipo di scuola prescelta dagli studenti e dalle loro famiglie, un dato appare eclatante. La crescita delle superiori è infatti decisamente trainata dai licei, con forti perdite per gli altri tipi di scuola, in particolare per i tecnici e i professionali.
A questo si aggiunge una preoccupazione in più per il futuro. Entro il 2007 potrebbe infatti andare in pensione quasi il 50% del personale docente a ruolo della secondaria inferiore, il 40% circa di quello delle superiori, il 90% dei dirigenti della scuola di base e il 69,2% di quelli delle superiori. Tutte cattedre che non potranno continuare ad essere ricoperte con personale precario. (bc)
Mostra tabella dati scuola toscana 2004-2005