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Zelenski da papa Francesco, la situazione umanitaria al centro del colloquio

Dopo aver detto al Papa, all’ingresso dell’Auletta Paolo VI, “è un grande onore per me questa visita”, Zelensky durante lo scambio dei doni ha ripetuto, ma questa volta in italiano: “E’ un grande onore per me, Santo Padre”.  Il traduttore ha poi spiegato al Papa quello che il presidente ucraino aveva detto poco prima, a proposito di uno dei doni fatti da Zelensky al Papa: un quadro intitolato “Pedita”, che raffigura una Madonna con in braccio un bambino la cui sagoma è stata dipinta tutta in nero, a simbolizzare tutti i bambini che sono stati uccisi a causa della guerra in corso. Infine i colloqui, in inglese, con la Segreteria di Stato.

“I temi del colloquio sono riferibili alla situazione umanitaria e politica dell’Ucraina provocata dalla guerra in corso”, ha comunicato ai giornalisti il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, a proposito del colloquio tra il Santo Padre e Zelensky. “Il Papa ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall’invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno”, ha proseguito il portavoce vaticano: “Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la necessità urgente di ‘gesti di umanità’ nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto”. “Durante i cordiali colloqui con mons. Gallagher – ha reso noto la Sala Stampa della Santa Sede –  ci si è soffermati anzitutto sull’attuale guerra in Ucraina e sulle urgenze collegate ad essa, in particolare quelle di natura umanitaria, nonché sulla necessità di continuare gli sforzi per raggiungere la pace”. “L’occasione è stata propizia anche per trattare alcune questioni bilaterali, relative soprattutto alla vita della Chiesa cattolica nel Paese”, si legge ancora nel comunicato”. 

Uscito dal Vaticano, Zelensky ha affidato ad un tweet la sintesi dell’incontro con Papa Francesco, descrivendolo così: “Ho incontrato Papa Francesco. Sono grato per la sua personale attenzione alla tragedia di milioni di ucraini. Ho parlato di decine di migliaia di bambini deportati. Dobbiamo fare ogni sforzo per riportarli a casa. Inoltre, ho chiesto di condannare i crimini in Ucraina. Perché non può esserci uguaglianza tra la vittima e l’aggressore. Ho anche parlato della nostra Formula di pace come unico algoritmo efficace per raggiungere una pace giusta. Ho proposto di aderire alla sua attuazione”