Vita Chiesa

XXV GMG: IL MESSAGGIO DI BENEDETTO XVI

Un forte invito a scoprire il proprio progetto di vita andando ben al di là della soddisfazione delle proprie aspirazioni e mettendosi in ascolto di Dio, l’unico che “può rendervi pienamente felici”. E’ il Messaggio che Benedetto XVI invia ai giovani e alle giovani del mondo, in occasione della XXV Giornata mondiale della gioventù che sarà celebrata il 28 marzo 2010, domenica delle Palme, a livello diocesano. Il testo, diffuso oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede, prende le mosse dal tema di quest’anno: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?” tratto dall’episodio evangelico, narrato da Marco, dell’incontro di Gesù con il giovane ricco; un tema già affrontato, nel 1985, da Giovanni Paolo II in una Lettera, diretta per la prima volta ai giovani.“Nel giovane del Vangelo – scrive Benedetto XVI – possiamo scorgere una condizione molto simile a quella di ciascuno di voi. Anche voi siete ricchi di qualità, di energie, di sogni, di speranze: risorse che possedete in abbondanza! La stessa vostra età costituisce una grande ricchezza non soltanto per voi, ma anche per gli altri, per la Chiesa e per il mondo. La stagione della vita in cui siete immersi è tempo di scoperta: dei doni che Dio vi ha elargito e delle vostre responsabilità. E’, altresì, tempo di scelte fondamentali per costruire il vostro progetto di vita. E’ il momento, quindi, di interrogarvi sul senso autentico dell’esistenza e di domandarvi: ‘Sono soddisfatto della mia vita? C’è qualcosa che manca?’”. Il Papa invita i giovani a non aver “paura di affrontare queste domande” in quanto “esprimono le grandi aspirazioni”, presenti nel loro cuore: Sono domande che “vanno ascoltate” e che “attendono risposte non superficiali, ma capaci di soddisfare le vostre autentiche attese di vita e di felicità”. “Per scoprire il progetto di vita che può rendervi pienamente felici – è l’esortazione del Pontefice – mettetevi in ascolto di Dio, che ha un suo disegno di amore su ciascuno di voi”.Benedetto XVI, dunque, invita i giovani a seguire Cristo andando “al di là della soddisfazione delle proprie aspirazioni e progetti personali”. “La vocazione cristiana – scrive il Papa – scaturisce da una proposta d’amore del Signore e può realizzarsi solo grazie a una risposta d’amore”. Da qui l’esortazione a non aver paura della chiamata “al sacerdozio, alla vita religiosa, monastica, missionaria o di speciale consacrazione”. L’incoraggiamento di Benedetto XVI è anche per chi “si trova ad affrontare molti problemi derivanti dalla disoccupazione, dalla mancanza di riferimenti ideali certi e di prospettive concrete per il futuro. Nonostante le difficoltà, non lasciatevi scoraggiare e non rinunciate ai vostri sogni! Coltivate invece nel cuore desideri grandi di fraternità, di giustizia e di pace”. Il futuro, afferma il Pontefice, “è nelle mani di chi sa cercare e trovare ragioni forti di vita e di speranza. Se vorrete, il futuro è nelle vostre mani, perché i doni e le ricchezze che il Signore ha rinchiuso nel cuore di ciascuno di voi possono recare autentica speranza al mondo! È la fede nel suo amore che, rendendovi forti e generosi, vi darà il coraggio di affrontare con serenità il cammino della vita ed assumere responsabilità familiari e professionali. Impegnatevi a costruire il vostro futuro attraverso percorsi seri di formazione personale e di studio, per servire in maniera competente e generosa il bene comune”.Sir