Vita Chiesa

VOLONTARIATO: MISERICORDIE IN 7 MILA AD UDIENZA DAL PAPA: DIO GIUDICA SU OPERE. E CHI NON CREDE APPREZZA CARITA’

“Alla fine della vita” “saremo giudicati sull’amore”, sui “fatti” e sulle opere”. Perché Dio “ci domanderà se abbiamo amato non in modo astratto ma concretamente”. E non bisogna dimenticare che anche i non credenti sono “sensbili alla testimonianza” della carità. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza circa settemila membri delle Misericordie, la più antica forma di volontariato organizzato al mondo.

Le Misericordie raggruppano in Italia oltre 700 confraternite, più numerosi gruppi dei donatori di sangue “Fratres”, per un totale di oltre centomila volontari. La loro realtà associativa, ha ricordato Benedetto XVI, “costituisce un tipico esempio dell’importanza che ha il conservare le proprie ‘radici cristiane’ in Italia e in Europa”. Ma le “radici per continuare devono portare frutti, devono mantenersi vive e salde”. Il Papa ha dunque ricordato che “nel giudizio finale Dio ci domanderà se abbiamo amato non in modo astratto, ma concretamente, con i fatti”. E, come diceva San Giovanni della Croce, “saremo giudicati sull’amore”. “Quanto è necessario – ha proseguito il Papa – che anche oggi, anzi specialmente in questa nostra epoca segnata da tante sfide umane e spirituali, i cristiani proclamino con le opere l’amore misericordioso di Dio”. “Tante persone infatti – ha proseguito dopo aver invitato ogni cristiano ad essere ‘un Vangelo vissuto’ – che non facilmente accolgono Cristo ed i suoi esigenti insegnamenti, sono però sensibili alla testimonianza di quanti comunicano il suo messaggio mediate la testimonianza concreta della carità”. “L’amore – ha rimarcato – è un linguaggio che arriva direttamente al cuore e lo apre alla fiducia; vi esorto allora, … ad essere sempre pronti ‘a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che e’ in voì”. Delle Misericordie il Papa ha apprezzato quindi la “carica spirituale” e la “funzione educativa”: il volontariato, ha ricordato, “non può ridursi a semplice attivismo”.

Hanno partecipato in 7 mila, in rappresentanza di 900 mila volontari delle Misericordie e dei donatori di sangue Fratres, all’udienza particolare concessa stamani da Papa Benedetto XVI. Sono i rappresentanti delle due associazioni di volontariato che si dedicano ad aiutare il prossimo avendo nel Vangelo e nel Magistero della Chiesa il loro riferimento. A guidare i due gruppi i rispettivi presidenti, Gianfranco Gambelli per la Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia (la più antica forma di volontariato al mondo) e Luigi Cardini della Consociazione nazionale Fratres. E’ stato il cardinale arcivescovo di Firenze Ennio Antonelli a presentare al papa le due associazioni in quanto proprio all’ arcivescovo di Firenze – ha ricordato lui stesso al Papa – spetta la guida spirituale della Venerabile Arciconfraternita di Misericordia di Firenze, fondata da San Pietro Martire nel 1244. “Le Misericordie – ha detto Antonelli – sono fermamente intenzionate a camminare per questa via da Lei indicata nell’ enciclica ‘Deus caritas est’, che per altro è pienamente rispondente alla loro secolare tradizione di impegno premuroso, umile e assolutamente gratuito”.

Nel saluto indirizzato al Papa, il presidente delle Misericordie d’Italia Gambelli, ha ringraziato Benedetto XVI “per l’attenzione che ha voluto darci concedendoci questa udienza” ma anche “per il dono dell’ enciclica ‘Deus caritas est’, nella quale ha posto particolare attenzione al mondo dei servizi e di quel volontariato che quotidianamente testimonia gli insegnamenti evangelici”. “Sarà per noi – ha detto Gambelli – luce nel nostro cammino del servizio di carità e amore”; una luce tanto più preziosa in questi tempi nei quali sono ancora più evidenti le disuguaglianze e nei quali c’é più bisogno di Misericordia e di testimoni del Vangelo.” Nei suoi otto secoli di vita, ha sottolineato Gambelli “la nostra associazione è sempre riuscita a rimanere integra e salda nei principi istitutivi, adeguandosi nel contempo al mutare dei tempi, avendo sempre presente però la persona con tutti i suoi bisogni”.

Anche il presidente della Fratres, Cardini, nel suo messaggio, ha ringraziato il Papa “per la bontà dimostrata nel volerci concedere questa udienza” e ne ha invocato la benedizione sull’intero movimento. Cardini ha sottolineato l’importanza della promozione della cultura della donazione, “una cultura di amore e di fratellanza di cui ci sembra che la nostra società abbia sempre più disperato bisogno”. (ANSA).