di Massimiliano ColelliErano 123 i pellegrini toscani partiti alla volta del Santuario di Lourdes in occasione del 147° anniversario della prima apparizione della Madonna nella grotta di Massabielle, avvenuta l’11 febbraio 1858. A facilitare il viaggio per questa tre giorni di venerazione mariana è stato il primo volo della storia da Peretola a Lourdes. Grazie alla collaborazione tra l’Arcidiocesi fiorentina, tramite l’agenzia diocesana Turishav e la compagnia aerea Meridiana, i nuovi voli charter internazionali in partenza dall’aeroporto di Firenze, con gli Airbus da 132 passeggeri ciascuno, permetteranno di raggiungere direttamente le mete di interesse religioso. Altri voli per il Santuario francese seguiranno il 23 giugno ed il 19 settembre, mentre in estate il primo volo in assoluto per Tel Aviv (28 agosto) porterà i pellegrini in Terra Santa. Previsto anche un charter per il congresso eucaristico di Bari (29 maggio). A guidare il pellegrinaggio a Lourdes sono stati mons. Vasco Giuseppe Bertelli, Vescovo emerito di Volterra e mons. Alberto Alberti, Direttore dell’Ufficio dell’Arcidiocesi di Firenze per i pellegrinaggi, il turismo, il tempo libero e lo sport.Nel corso del pellegrinaggio sono state molte le occasioni di fraternità e di condivisione tra i fedeli del gruppo toscano. Dalla Via Crucis alla processione serale «aux flambeaux», il primo giorno; dalla processione eucaristica con gli ammalati alla veglia animata dal Servizio Giovani, il secondo giorno; dall’emozionante e suggestiva Messa nella Grotta al saluto finale seguito dal passaggio silenzioso sotto l’effige della SS. Vergine, il terzo giorno. E nonostante l’inverno non sono mancate affollatissime liturgie. Le funzioni liturgiche, svoltesi nella Basilica di S. Pio X in Lourdes, hanno visto migliaia e migliaia di fedeli raccolti intorno ai propri Vescovi. Il 10 febbraio, alla Messa in San Pio X, concelebrata da mons. Bertelli e da mons. Francesco Beschi, Vescovo Ausiliare di Brescia, con i soli pellegrini italiani, hanno partecipato 10mila persone. Il giorno successivo, alla Messa Internzionale, presieduta dal card. Philippe Barbarin, Arcivescovo di Lione e concelebrata da una decina di vescovi, la Basilica di San Pio X sembrava quasi non contenere i fedeli: c’erano oltre 25mila persone. Inoltre attorno all’altare si sono riuniti anche più di 500 sacerdoti.«Portate con voi – ha detto mons. Bertelli rivolgendosi ai pellegrini – la nostalgia del Paradiso che avete pregustato qui a Lourdes. È infatti questo uno dei luoghi santi dove il contatto con il soprannaturale ci dà le forze per vivere nella gioia interiore». «Dio – ha continuato – non ci ha fatti per permanere sulla Terra, ma per trovare il riposo nel Paradiso ed è per questo che nel corso della nostra esistenza terrena dobbiamo allenarci alla gioia che troveremo nel Regno dei Cieli». «La Vergine Santa – ha concluso – si è manifestata con le apparizioni per guidarci, con maternità, verso la strada per il Regno Celeste indicata da suo Figlio Gesù Cristo e ci ha detto di fare tutto quello che lui ci dirà».Le testimonianze«Ringrazio la Vergine per aver avuto mia figlia Allegra»Marianna, madre di Allegra, una bambina di 18 mesi, vive a Roma dopo il trasferimento da Campi Bisenzio (Firenze) dove abita la madre. «Nel 2001 mi fu diagnosticato un enorme fibroma alle ovaie e fui costretta ad operarmi. I medici mi dissero che ci sarebbero state serie probabilità di non poter avere figli a causa dello stato delle ovaie. Mia madre, dopo l’intervento chirurgico, si recò in pellegrinaggio a Lourdes per pregare la Madonna affinché potessi avere un figlio. 18 mesi fa nacque Allegra e per ringraziamento alla Vergine Santa ora siamo insieme qui a Lourdes».«Assistere i malati è una gioia»Mario, accompagnatore del pellegrinaggio, vive a Firenze. Dal 1954 partecipa ai pellegrinaggi dell’Unitalsi che portano i malati al Santuario francese e da 9 anni, per sette giorni l’anno, presta servizio all’Hospitalité, associazione di volontariato che si occupa dell’accoglienza. «Vorrei rivolgere un invito ai giovani perché l’attività di assistenza volontaria ai malati possa continuare in futuro. Per esperienza posso dire che i ragazzi partecipanti a queste iniziative rimangono avvinti dalla misticità del luogo e per loro è un vero motivo di gioia, nonché di arricchimento interiore».«Prima venivo da pellegrina,poi da volontaria, ora da malata»Marilena è una malata di sclerosi sistemica. Vive a Greve in Chianti. «Ho vissuto l’esperienza di Lourdes sotto varie vesti: prima da pellegrina, poi da dama con l’Unitalsi ed infine da malata. Tre anni fa ho scoperto di essere affetta da sclerosi sistemica, una malattia che degenera tutti gli organi. Sono convinta che la Madonna mi abbia chiamata a Lourdes perché io potessi rendermi conto del vero significato della sofferenza e portare con me altri malati, come ho fatto. Le mie vicissitudini mi hanno permesso di capire che in qualsiasi momento della nostra vita possiamo essere chiamati ad offrire le nostre sofferenze».«Ho sentito il richiamo della fede»Silvana segue i ragazzi portatori di handicap in una scuola media di Ponsacco. Vive a Lari (Pisa). «Questo pellegrinaggio è per me il quinto qui a Lourdes. La prima e la seconda volta venni per attrazione verso questa meta mariana, ma senza particolari richiami. La terza volta ebbi uno stravolgimento interiore. Per me ci fu il richiamo alla fede e sentii la presenza di Maria. Mi sono chiesta perché cerco sempre Lourdes ed il motivo è perché lì ho avuto la prova di fede. Quando andrò in pensione vorrei tornare per seguire particolarmente alcuni ammalati».«Un’esperienza di comunione»Vinicio, accompagnatore del pellegrinaggio, vive a Prato: «Sono felice per avere condiviso un’esperienza di comunione cristiana insieme ad un gruppo di pellegrini appartenenti a varie diocesi toscane. Inoltre credo che dal punto di vista organizzativo i voli charter programmati in collaborazione tra l’Aeroporto di Firenze e l’agenzia diocesana fiorentina Turishav potranno essere un modo per offrire maggiori opportunità di partecipazione ai pellegrinaggi».