Arte & Mostre
Visitazione del Pontormo a Prato, la diocesi di Pistoia: soluzione necessaria
Le trasferte dell’opera permetteranno di reperire le risorse mancanti da destinare ai restauri di Carmignano
La somma urgenza di mettere in sicurezza le opere presenti nella chiesa parrocchiale di Carmignano, bisognosa di importanti interventi alla sua copertura, ha obbligato l’autorità ecclesiastica, proprietaria del bene in questione, a trovare al più presto, d’intesa con la Soprintendenza, una collocazione sicura alla Visitazione del Pontormo. Questa è stata individuata nel Palazzo Pretorio di Prato, dove insieme alla Visitazione saranno portati anche gli altri dipinti della chiesa di San Michele, così da mettere tutte le opere in sicurezza e averle tutte nello stesso luogo. La decisione é maturata dopo aver valutato con la Soprintendenza le opzioni nel Comune di Carmignano e cioè la chiesa di San Luca, il Museo di Artimino e la stessa Pieve di Artimino, che però purtroppo non sono risultati siti idonei ad assicurare condizioni conservative adeguate.
La direttrice di Palazzo Pretorio, dott.ssa Rosanna Tocco, e l’assessore alla Cultura del Comune di Prato, Simone Mangani, hanno dato piena disponibilità farsi carico delle spese di imballaggio, trasporto e assicurazione per la Visitazione del Pontormo e per le altre opere e favoriranno trasferte della Visitazione che permettano di ottenere risorse da destinare ai restauri di Carmignano, così da accelerare il rientro dell’opera nella chiesa parrocchiale di San Michele.
Al riguardo di questa chiesa, resta fondamentale la collaborazione con il Comune di Carmignano e con la Regione Toscana al fine di reperire quanto è necessario per metter mano quanto prima possibile al restauro delle sue coperture e a tal fine si auspica un concorde e concreto impegno.
La Diocesi informa che, nel frattempo, in collaborazione con la Soprintendenza, si stanno avviando i considerevoli lavori di consolidamento e restauro dell’antico complesso parrocchiale, anche per i quali si è ancora in cerca di fondi che integrino il cospicuo finanziamento della CEI dall’8×1000, pari al 70% della spesa complessiva di oltre 1.200.000 euro.