La macchina della organizzazione, coordinata dall’Ufficio pastorale diretto da mons. Carlo Stancari, ha già predisposto il calendario e definito, insieme a mons. Agostinelli, le linee guida contenenti le indicazioni che ogni comunità parrocchiale dovrà seguire per accogliere il Vescovo.La prima parrocchia sarà San Giovanni Battista a Maliseti e poi a seguire, tutte le altre del vicariato ovest: San Paolo, Galciana (San Pietro e Visitazione), Gesù Divino Lavoratore, Sant’Ippolito in Piazzanese, Santa Maria Assunta a Narnali, Ascensione al Pino, Santissima Trinità a Viaccia.La presenza in ogni parrocchia sarà di una settimana, da sabato a sabato. In sette giorni mons. Agostinelli sarà chiamato a incontrare il consiglio pastorale parrocchiale e quello degli affari economici, i catechisti con i propri ragazzi e tutti i gruppi presenti, da quello giovanile a quello della terza età, dai fidanzati alle famiglie, dalla Caritas al gruppo missionario, dalle confraternite alle associazioni laicali. Senza dimenticare gli anziani e gli ammalati.«Ma è tutto il territorio parrocchiale a essere visitato secondo i tempi, ovviamente all’interno della settimana indicata, e i modi stabiliti tra il Vescovo e il parroco – spiega mons. Carlo Stancari -, in questo mons. Agostinelli è stato chiaro: vuole una proposta di itinerario da seguire».Così sarà possibile incontrare organismi amministrativi periferici, come ad esempio le circoscrizioni, oppure sedi appartenenti al mondo sindacale, imprenditoriale, politico e delle professioni. Oppure, se la parrocchia coincide col Comune, d’intesa col Vescovo si potranno incontrare anche le autorità.La visita pastorale sarà anticipata da una riunione vicariale con i sacerdoti e gli incaricati pastorali, in modo da avere una visione d’insieme. «Poi ci sono alcuni adempimenti da svolgere prima dell’arrivo del Vescovo – dice mons. Stancari – che saranno a cura di alcuni “con-visitatori” coordinati dal Vicario generale». Divisi in vari settori (pastorale e catechetico, liturgico, amministrativo e giuridico, beni culturali; carità, missionarietà e testimonianza) saranno distribuiti dei questionari per capire lo «stato» della parrocchia, in modo da redigere una piccola relazione sui dati emersi. «Tale documentazione dovrà essere consegnata al Vescovo prima della visita – precisa mons. Stancari – insieme ai questionari compilati». Al termine della visita, il Presule lascerà ai parroci due lettere, una riguarderà tutto il vicariato, l’altra, indirizzata alla singola parrocchia, conterrà suggerimenti e indicazioni di carattere pastorale. Se necessario saranno emanati eventuali «decreti», firmati dal Vescovo, dove verranno confermate le scelte in atto e dove verranno date precise indicazioni sugli aspetti pastorali da migliorare e sul da farsi in ordine all’amministrazione e alla conservazione patrimoniale.Tra le attenzioni, la richiesta di celebrare le cresime durante la visita pastorale. Naturalmente i segni e celebrazioni saranno ispirati dal tempo liturgico nel corso del quale si svolgerà la visita.