Un viaggio lungo tre anni, da Montepiano a Castelnuovo, da Viaccia a La Querce. È quello che attende il vescovo Agostinelli che si appresta a incontrare le 78 parrocchie della diocesi di Prato.È la Visita pastorale, un impegno che ogni ordinario diocesano ha il dovere di compiere per conoscere da vicino il «suo» territorio con tutte le realtà appartenenti alla comunità ecclesiale che lo vede come Pastore.Si comincia sabato prossimo, 11 gennaio, per terminare nel 2017. La prima parrocchia sarà San Giovanni Battista a Maliseti e poi, a seguire, tutte le altre del vicariato ovest: San Paolo, Galciana (San Pietro e Visitazione), Gesù Divino Lavoratore, Sant’Ippolito in Piazzanese, Santa Maria Assunta a Narnali, Ascensione al Pino, Santissima Trinità a Viaccia.La presenza in ogni parrocchia sarà di una settimana, da sabato a sabato. In sette giorni mons. Agostinelli sarà chiamato a incontrare il consiglio pastorale parrocchiale e quello degli affari economici, i catechisti con i propri ragazzi e tutti i gruppi presenti, da quello giovanile a quello della terza età, dai fidanzati alle famiglie, dalla Caritas al gruppo missionario, dalle confraternite alle associazioni laicali. Senza dimenticare gli anziani e gli ammalati.«Vorrei che il nostro incontro servisse anche a condividere i tanti problemi della vita ordinaria: il lavoro, la salute, la preoccupazione per il futuro dei figli», ha scritto mons. Agostinelli in una lettera a tutte le famiglie pratesi.Il Vescovo è arrivato a Prato poco più di un anno fa, il 25 novembre 2012, e la Visita pastorale si dimostra come l’occasione giusta per «allargare il cerchio delle conoscenze – scrive ancora Agostinelli – estenderlo a tutti, senza distinzione alcuna, senza barriere o preclusioni di fede religiosa, ideologia, razza e cultura».Questo a conferma di quanto ha sempre detto il Vescovo a proposito della realtà di Prato intesa come «laboratorio della società futura», che per prima cosa si fonda sul dialogo.Questo aspetto è sottolineato bene nel messaggio scritto in occasione dello scorso 8 settembre: «Vorrei che la Visita pastorale non si limitasse a incontrare le persone che hanno già fatto la propria scelta e vivono impegnate all’interno delle nostre comunità parrocchiali e delle varie associazioni cattoliche, ma potesse raggiungere anche coloro che, magari, non condividendo la nostra fede sono comunque impegnati nella costruzione della città».Insomma mons. Agostinelli viene a bussare alle porte di tutti. Inoltre la Visita pastorale non sarà legata da troppe formalità, proprio perché l’intenzione del Vescovo è quella di trasformarla in una occasione per «ridare entusiasmo e motivazioni profonde, contro il rischio dell’assuefazione che ci rende talvolta scettici».L’invito è a «vivere in pienezza e con intimo compiacimento le piccole e grandi cose di tutti i giorni».Le parrocchie, prima della visitaLa macchina dell’organizzazione, coordinata dall’Ufficio pastorale diretto da mons. Carlo Stancari, ha già predisposto il calendario e definito, insieme a mons. Agostinelli, le linee guida contenenti le indicazioni che ogni comunità parrocchiale dovrà seguire per accogliere il Vescovo.La preparazione di ogni parrocchia sarà di tipo organizzativo, ma anche spirituale. Nei giorni antecedenti l’arrivo di mons. Agostinelli può essere promosso un triduo di preghiera oppure una veglia, una missione al popolo o alcuni incontri per zone sul territorio.Il parroco può inviare lettere alle famiglie o fare volantinaggio.L’arrivo del Vescovo sarà preceduto inoltre dai Convisitatori, coordinati dal Vicario generale.Essi hanno il compito di distribuire dei questionari, divisi in vari settori (evangelizzazione e catechesi, liturgia e sacramenti, carità e testimonianza, beni parrocchiali e amministrazione, vita e realtà della parrocchia in generale), serviranno a capire lo «stato» della parrocchia, in modo da redigere una piccola relazione sui dati emersi.Questa documentazione, adeguatamente compilata, sarà consegnata all’Ufficio pastorale prima della visita, così il Vescovo avrà chiaro quale realtà si troverà di fronte.Durante la visitaQui ogni comunità è libera di organizzarsi come crede. Tutte le visite inizieranno di sabato e dureranno una settimana. Sicuramente il Vescovo incontrerà il Consiglio pastorale parrocchiale e per gli affari economici e i catechisti.Poi in base alle particolarità della parrocchia, alle realtà esistenti sul territorio, sarà stilato un preciso programma concordato tra il parroco e mons. Agostinelli. Nella zona di competenza di alcune parrocchie infatti ci possono essere sedi istituzionali, Comuni, Circoscrizioni, oppure caserme, scuole, Pro Loco, circoli, associazioni, centri per anziani e case di cura. Ma anche particolari situazioni, di tipo privato, che meritano una speciale visita del Vescovo.Inoltre mons. Agostinelli si rende disponibile a guidare veglie, adorazioni eucaristiche comunitarie e celebrazioni liturgiche dettate dal tempo liturgico. Tra le attenzioni, la richiesta di celebrare le cresime durante la Visita pastorale.Dopo la visitaAl termine della visita, mons. Agostinelli lascerà ai parroci due lettere, una riguarderà tutto il vicariato, l’altra, indirizzata alla singola parrocchia, conterrà suggerimenti e indicazioni di carattere pastorale. Se necessario saranno emanati eventuali «decreti», firmati dal Vescovo, in cui verranno confermate le scelte in atto e verranno date precise indicazioni sugli aspetti pastorali da migliorare e sul da farsi, in ordine all’amministrazione e alla conservazione patrimoniale. Ai parroci viene chiesto di consegnare al Vescovo una dettagliata relazione della settimana appena trascorsa. Una copia di tale documento sarà conservata nell’archivio parrocchiale.Al termine delle visite in ogni vicariato – la zona ovest terminerà nel mese di luglio – sacerdoti, consigli pastorali parrocchiali e operatori pastorali vicariali incontreranno in una assemblea il Vescovo per uno scambio di impressioni, suggerimenti, richieste e proposte.