Toscana

Vino, olio e agriturismo parte da loro la ripresa

di Ennio Cicali

Bene il vino, l’olio, l’agriturismo: dopo un 2005 in affanno, l’agricoltura toscana torna a sorridere. È aumentata la produzione lorda vendibile, pari a 2.244 milioni di euro, in controtendenza con il dato nazionale che invece diminuisce. La crescita della produzione è dovuta a un aumento della quantità e a una sostanziale stabilità dei prezzi.

Annata complessivamente buona, con andamenti tuttavia diversi e con la conferma della specializzazione toscana verso le coltivazioni di qualità – vitivinicole, olivicole e vivaistiche – che costituiscono la metà della produzione vendibile regionale, ovvero 1,110 milioni di euro, pari al 49,5 del totale. Un salto notevole, nel 1997 era del 30 per cento.

La favorevole congiuntura dell’agricoltura toscana emerge dal Rapporto 2007, curato da Regione Toscana, Arsia e Irpet. Un monitoraggio del settore agricolo con le esportazioni in crescita (+11,8%), e l’aumento dell’occupazione  (+2,7%, con oltre 60 mila occupati). La crescita è legata per molte parti alle esportazioni, con il saldo positivo del vino (+6,4%) e delle piante (i vivai registrano un +6,2%). Clienti principali sono i  paesi dell’Unione Europea (51%) e il Nord America (29%) ma salgono le vendite anche in altri mercati esteri.

Gli investimenti fanno da traino alla ripresa del vino toscano di qualità. È cresciuto l’export con oltre mezzo miliardo di euro. Tra le province toscane  si confermano Siena (65% dei rossi) e Firenze (63% dei rosati). In Toscana sono presenti 36 vini Doc (a cui si aggiunge il Terratico di Bibbona) e Docg (con il settimo, il Morellino di Scansano riconosciuto a novembre 2006). Le denominazioni Chianti rappresentano l’85% della produzione Vqprd (vini di qualità prodotti in regioni determinate, ovvero Doc e Docg) con il Chianti Classico (da solo vale il 17%), seguono il Brunello di Montalcino (5,8) e il Vino Nobile di Montepulciano (3,3).

La produzione dell’olivicoltura ha confermate le posizioni già raggiunte in precedenza. Secondo i dati disponibili, non ancora definitivi, l’olio prodotto è pari a 171 mila quintali. In ripresa anche il comparto alimentare, sia nell’industria (+2%) grazie soprattutto alle esportazioni (+12%) sia nel settore artigiano con un aumento del fatturato del 3% (superiore a quello del manifatturiero).

Spinge forte anche l’agriturismo: nel 2006 le presenze sono aumentate del 15 per cento. L’agriturismo toscano detiene il primato nazionale, con oltre il 23% delle aziende autorizzate. Gli agriturismo in Toscana sono 3.527 (Italia, 15.327) con 42 mila 794 posti letto (Italia, 150.856). Spiega Renata Caselli dell’Irpet: «Nei primi undici mesi del 2006 gli arrivi sono cresciuti del 13,5% e le prime indicazioni del 2007 già testimoniano della tenuta della domanda. Il mercato dell’offerta, d’altra parte, appare già saturo, con investimenti destinati al miglioramento dei servizi».

I segnali di ripresa non toccano tutti i settori agricoltura: «Restano zone d’ombra nella floricoltura o in alcuni settori della zootecnia – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni –. Sono i punti su cui dovremo compiere un’accelerazione, sapendo che dal prossimo anno l’agricoltura toscana potrà beneficiare delle azioni previste da un nuovo piano di sviluppo rurale che metterà a disposizione 840 milioni di euro da qui al 2013». Il Rapporto si concentra anche sugli incidenti nei luoghi di lavoro: dal 2001 al 2005 gli infortuni denunciati sono diminuiti dell’11 per cento, anche se gli occupati sono aumentati. Gli infortuni riguardano principalmente i giovani (la scarsa esperienza può essere una delle cause) e i lavoratori extracomunitari (12% del totale).

I toscani a tavola: la carne su tuttoE’ la carne, con 109 euro al mese, la spesa più rilevante dei consumi alimentari delle famiglie toscane nel 2005. Seguono con 86 euro, rispettivamente, i prodotti ortofrutticoli (frutta, patate e ortaggi) e i pasti fuori casa, il pane e cereali (77 euro), latte, formaggi e uova (60), bevande (45), pesce (42), zucchero, caffé e altro (32). Buon ultimi olio e grassi per i quali si spendono 19 euro al mese. A fare i conti sulla spesa per l’alimentazione delle famiglie toscane è il Rapporto sull’agricoltura 2006. La voce di spesa che ha pesato di più è quella dei pasti fuori casa cresciuta del 13,6% in un anno. La spesa media mensile delle famiglie toscane per l’alimentazione è passata da 1.981 euro del 1997 a 2.398 del 2005. A livello nazionale invece le famiglie spendevano in media 2.025 euro nel 1997 e  2.398 nel 2005. Come si deduce dai dati, la spesa delle famiglie è stata più marcata in Toscana che nel resto d’Italia. Nel 2005, a esempio, è cresciuta del 7,7%, a fronte di una variazione reale del 7,1%. La voce che ha pesato di più sull’incremento, è quella dei pasti fuori casa cresciuta del 13,6 per cento. La spesa alimentare rappresenta circa il 22 per cento della spesa totale delle famiglie toscane. In particolare sono gli alimenti con maggior contenuto salutistico – ortaggi, verdura e pesce – che hanno registrato una crescita dei prezzi più marcata, che persiste fino ad aprile 2007. Anche per la frutta si registra una ripresa della dinamica inflattiva.