Cultura & Società

Vicchio, presentato il francobollo dedicato a don Lorenzo Milani

Il francobollo stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in ottocentomila esemplari, è da oggi in vendita presso gli Uffici Postali, gli Sportelli Filatelici del territorio nazionale, gli «Spazio Filatelia» di Roma, Milano, Venezia, Napoli, Trieste, Torino, Genova e sul sito internet www.poste.it. La vignetta, realizzata su un bozzetto di Fabio Abbati, raffigura la chiesa del ‘300 e la canonica nel territorio del Mugello dove don Lorenzo Milani nel 1956 fondò la Scuola di Barbiana ed in primo piano una serie di bambini di spalle intenti a guardare la scuola.

Speciale anche l’annullo realizzato da Filatelia di Poste Italiane, che è stato simbolicamente impresso al termine della manifestazione di stamani da Roberto Izzo, sindaco di Vicchio e da Andrea Alfieri, di Poste Italiane, che ha ripercorso la storia del francobollo e sottolineato la grande importanza data, nella scelta dei temi, all’istruzione ed al senso civico. 

Con loro sul palco, a ricordare il ruolo e la figura di Don Milani, per i suoi allievi ma in generale per la scuola e la società italiana, Giovanni Banchi e Manrico Casini – Velcha, del Centro Formazione e Ricerca don L. Milani e Scuola di Barbiana e don Giuliano Landini, Parroco di Vicchio.

«Un momento importante quello di oggi, spiega il sindaco Roberto Izzo, e sono molto contento che a condividere le emozioni dell’evento ci fossero i ragazzi delle scuole vicchiesi: ai ragazzi infatti si rivolgeva Don Milani e da loro deve essere diffuso il suo messaggio. Che anche attraverso questo francobollo troverà nuova linfa: appare suggestivo che attraverso messaggi e pensieri che si spostano, attraverso la corrispondenza, sia veicolato il ricordo di Don Milani che ai suoi ragazzi spiegava quanto le idee ed i pensieri dovessero circolare. Si tratta di un motivo di orgoglio anche per il nostro paese, che tiene vivo il ricordo di un grande personaggio della nostra epoca, che deve essere visto soprattutto come un pilastro della fede e della Chiesa fiorentina dell’ultimo secolo come ricordato anche dal Cardinal Betori nella recente visita a Firenze del Papa».