Toscana
Viareggio, silenzio sul fronte del porto
In sostanza, centinaia di posti lavoro perduti per strada, ma che finalmente hanno risolto si fa per dire l’annoso interrogativo se quello di Viareggio doveva essere considerato un porto commerciale o un porto turistico, e nel dubbio quale dei due doveva essere privilegiato. Ebbene, scomparso prima il cantiere «Mb Benetti» e poi fallito quello «Sec», l’industria navale mercantile è uscita dalla comune lasciando ampio spazio a quella d’indirizzo turistico che, fortunatamente, almeno per il momento sembra guardare al futuro con un certo ottimismo, anche se, operando sui mercati internazionali facilmente individuabili, può risentire da un momento all’altro di contraccolpi negativi per crisi politiche, economiche e militari.
Attualmente al di là delle aziende artigianali che ristrutturano o riparano ogni tipo di naviglio da diporto, che garantiscono la manutenzione ordinaria e straordinaria e i rimessaggi custoditi sono quattro i marchi di fama mondiale che garantiscono occupazione specializzata nel settore: il «Perini Navi» (grandi imbarcazioni a vela fino a 60 metri totalmente computerizzate), il «Codecasa», l’«Azimut» e l’«Overmarine» (tutti e tre impegnati nella realizzazione di «motor yacht»). Ed a proposito di quest’ultimo c’è da dire che entro il prossimo anno dovrà consegnare ben dieci «motor yacht» da 33 metri ciascuno una commessa da 200 miliardi delle vecchie lire che è costretto a costruire su terreni posti alla periferia della città.
E qui entrano in ballo, oltre alla cronica mancanza di spazio utile per un logico ampliamento dell’attività cantieristica, altre considerazioni negative: manca un asse di penetrazione che colleghi il porto alle grandi vie di comunicazione esistenti nell’immediato entroterra; la necessità di un fondale non più soggetto a periodici insabbiamenti, mentre è diventata indispensabile la realizzazione di un più facile accesso dal porto alla «passeggiata a mare» della città, dove si concentra la maggior parte degli esercizi commerciali di ogni genere e tipo.
Più in generale, infine, esiste a Viareggio una colpevole carenza di servizi turistici di qualità, senza i quali risulta piuttosto difficile se non addirittura impossibile sottrarre la clientela che conta agli approdi ormai saturi di posti-barca, ma abbondantemente dotati di questi servizi (vedi la Riviera Ligure di Ponente e la Costa Azzurra).