Italia
Viareggio piange i suoi morti
I feretri di questi ultimi sette, tutti di origine marocchina, dopo essere stati trasportati all’aperto, nell’area antistante l’obitorio dell’Ospedale Versilia dove prima e per quindici minuti l’iman di Capezzano Pianore Abderrahaman aveva pregato insieme alla numerosa comunità islamica residente a Viareggio sono stati deposti su altrettanti carri funebri e quindi trasferiti a Milano, dove un volo speciale, prenotato espressamente dal re del Marocco, li ha fatti tornare nella terra di origine, dove verranno celebrati i funerali secondo il rito islamico. Li sarà presente anche la giovane Ibi Ayad, la diciassettenne superstite della famiglia Ayad ha perso il padre Mohamed, la madre Aziza e i due fratelli Iman di 3 anni e Hamza di 17 che però ha espresso la volontà di tornare a Viareggio, dove ancora vive lo zio Abdelilah Ayade, per continuare gli studi per conseguire il diploma in pasticceria.
Il 1° di luglio il sindaco di Viareggio Luca Lunardini aveva dichiarato il lutto cittadino per tre giorni, ma è durato spontaneamente fino al 7 luglio con una Viareggio che non era mai stata così imbandierata, sia pure a lutto. Dagli uffici pubblici alle case private, dagli stabilimenti balneari ai capannoni, è stato tutto un tricolore a mezz’asta o avvolto in una banda nera. Particolarmente significativo l’incontro dei sette sindaci della Versilia al Palazzetto dello Sport di Viareggio, avvenuto la mattina del 6 luglio, vigilia dei funerali di stato e di lutto nazionale. Luca Lunardini di Viareggio, Franco Mungai di Massarosa, Giampaolo Bertola di Camaiore, Roberto Buratti di Forte dei Marmi, Fabio Neri di Seravezza e Michele Silicani di Stazzema si sono infatti stretti intorno alle quindici bare allineate sul parquet, come a dimostrare l’unità di tutta la Versilia nei confronti di un evento che al di là di tutte le ipotesi, sostanzialmente rimane ancora senza un perché. Inutile infine ricordare che per tutta la giornata del 6 luglio, fino alla chiusura del Palasport, si può dire che sia transitata tutta Viareggio per l’estremo saluto ai quindici innocenti che hanno pagato con la vita non la fatalità dell’evento, ma per qualcosa che come ha sostenuto don Luigi Sonnefield appartiene alla nostra civiltà dei consumi. Non va poi dimenticato il grande e sensibile gesto della Misericordia di Viareggio che per bocca del suo presidente Roberto Monciatti ha offerto quindici loculi del proprio camposanto affinchè tutte le vittime si trovino riunite in un unico punto, quasi come indelebile monumento ad una tragedia, che, oltre ai familiari, ha lasciato il segno in tutti gli abitanti della città.
(Foto Sir-Siciliani)
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