Toscana
Viareggio, intervento «ad adiuvandum» della Regione a sostegno del ricorso
La Regione, ha deciso – sulla base dell’articolo 50 del decreto legislativo 104/2010 (che attua l’articolo 44 della legge 69 del 2009) di presentare un attodi intervento ‘ad adiuvandum’, a supporto dell’appello proposto da David Zappelli e Gabriele Tomei, al consiglio di stato. Premessa da cui muove la decisione della Regione è quella di salvaguardare il diritto dei cittadini ad avere un governo stabile, soprattutto in una città che ha conosciuto più commissariamenti negli ultimi anni. La mancanza di un governo stabile, come spiegato nell’atto, unita alla grave crisi che ha interessato il territorio, crea difficoltà anche di tipo economico e sociale e impedisce il rilancio dello sviluppo.
Il particolareggiato atto è stato notificato oggi agli interessati e sarà depositato entro il 17 agosto presso il Consiglio di Stato. L’atto, una ventina di pagine più le notifiche redatto dall’avvocatura regionale, entra nel merito delle contestazioni accolte dalla sentenza Tar, contestazioni che riguardano i conteggi dei voti elettorali in alcune sezioni cittadine nel corso del ballottaggio. La Regione sottolinea come la sentenza risulti “ingiusta, illogica, sproporzionata” essenzialmente sotto due aspetti: carenze nell’istruttoria del Tar che ha preso una decisione di annullamento delle elezioni senza certezze e adeguate verifiche sulle presunte irregolarità che, in alcuni casi, appaiono poi solo di natura formale. In secondo luogo, anche dove vi fosse conferma di irregolarità, si ritiene comunque ingiustificata una decisione così drastica perchè riguarda, in realtà, solo due sezioni su 63. La Re gione chiede quindi al Consiglio di stato di riformare la sentenza alla luce delle carenze evidenziate dagli avvocati regionali e, nel caso fossero evidenziate irregolarità, di far tenere le nuove elezioni solo nelle due sezioni coinvolte.
Il Tar annulla le elezioni di Viareggio ed il Governatore Rossi presenta un ricorso definendo la sentenza ‘ingiusta, illogica e sproporzionata’. “Si tratta di una grave ingerenza della politica nell’autonomia della magistratura – commentano i Consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle – Il Presidente, tramite l’Avvocatura regionale, non ha titolo per intervenire, in quanto non ha una posiziona collegata o dipendente da quella dedotta in giudizio. Le argomentazioni di Rossi sono di natura politica e non giuridica, e la sua azione è tutta indirizzata a sostenere la sua corsa alla segreteria nazionale del Partito Democratico. Tutto questo è indecoroso ed inaccettabile per uno Stato di diritto. Abbiamo quindi presentato un’interrogazione urgente in Consiglio regionale ed una mozione di censura nei confronti del Presidente Rossi. Evidentemente – concludono i consiglieri del Movimento 5 Stelle – per Rossi è più importante tutelare gli amici che garantire che le elezioni si svolgano in maniera trasparente e democratica.”