Italia
Viareggio, il mega raduno degli scout
di Lorenzo Tempestini
Bagni di Lucca 1910: nasce il primo gruppo scout italiano. Cento anni dopo, venerdi 30 aprile 2010 la stazione di Viareggio è stracolma di ragazzi in camicia azzurra, pantaloni corti, zaini più grandi di loro, tenda sulle spalle e fazzolettone al collo, colorato in centinaia di modi differenti. Ogni combinazione rappresenta un gruppo scout d’appartenenza, 99 per la precisione: il San Giorgio regionale sta per cominciare. «E va, più in su più in la, contro vento, è lotta dura ma, tendi lo spago, e se sta a cuore a noi, non è vana speranza, cambierà, oltre la siepe va», recita la canzone «Scounting for Boys», cantata e squarciagola durante questi tre giorni e che descrive in maniera perfetta l’essere scout.
Ad un secolo dalla nascita del primo gruppo e a pochi chilometri di distanza da dove è sorto, oltre 2800 esploratori e guide (3500 contando anche i loro capi) hanno «invaso» la nota città marittima toscana: gli invitati a questo evento erano ragazzi dai 12 ai 16 anni, pronti a giocare, divertirsi, stare assieme a loro coetanei di tutta la nostra regione ma anche pronti a vivere momenti di riflessione e preghiera, lasciando a casa per tre giorni tutte le comodità di ogni giorno: telefonino, play station, televisione, computer. Distribuiti in 4 campeggi, i ragazzi, dopo aver montato il più velocemente possibile le loro tende canadesi, hanno fin da subito iniziato le attività previste: spiegazione delle regole per lo stare insieme nei 2 giorni successivi, come muoversi all’interno degli spazi, un po’ di orari.
«Tutto col gioco, niente per gioco»: Si parte subito con un’attività di conoscenza tra i ragazzi presenti. Molti gli ospiti che sono venuti a salutare gli scout presenti, tra questi ricordiamo mons. Italo Castellani che, prima di essere nominato vescovo di Lucca, è stato assistente del gruppo Agesci di Cortona ed ha sempre sostenuto e amato questa Associazione «Mi piace il vostro mettersi continuamente in gioco ha affermato il Vescovo di fronte a centinaia di ragazzi e ho sempre amato il vostro aiutarsi vicendevolmente, lasciare il proprio lavoro per aiutare l’altro che è in difficoltà».
La prima serata, quella del venerdi, organizzata dai ragazzi più grandi insieme ai loro capi, è trascorsa all’interno del sottocampo, cui numeri variavano dalle 600 alle 1000 persone presenti. «La carta e la colla insieme, incrociare due canne più forti, legate allo spago le nostre speranze, nei nostri aquiloni i sogni mai morti»: la seconda giornata è stata quella dedicata agli atelier; ad ogni squadriglia (gruppo di ragazzi formato da 6/8 persone) era stato chiesto di scegliere un ambito su cui le piacesse lavorare durante la giornata dal pronto soccorso, al campismo, ma anche espressione, olympia, nautica, giornalismo, civitas e tante altre ancora. Abbiamo quindi avuto sparsi per tutta la città di Viareggio esploratori e guide che costruivano strutture con il solo utilizzo di pali di legno e corda, altri che andavo raccogliendo notizie e foto per creare un giornalino e altri ancora che sono andati con la canoa per il lago di Massaciuccoli o hanno fatto delle vere e proprie olimpiadi all’interno dello stadio dei Pini. Ed è proprio allo stadio che sabato si è svolta la serata cui hanno partecipato tutti i ragazzi e capi presenti: un grande palco sul quale si sono esibiti band a suonare, prestigiatori, comici, tante emozioni e tante risate.
La domenica mattina la pioggia fitta non ha fermato la voglia di continuare a stare assieme: tutti i ragazzi si sono trovati sulla spiaggia per celebrare la Messa, celebrata da dieci assistenti tra cui padre Alessandro Salucci, assistente ecclesiastico regionale e don Luca Meacci assistente nazionale della branca Esploratori e Guide (nella foto in alto a destra); un momento toccante, dove sono state ricordate anche le vittime dell’incidente avvenuto alla stazione di Viareggio il 30 giugno scorso, «affinché ha detto padre Salucci possa crescere una generazione che non faccia più questi errori».
Al termine della celebrazione, ringraziamenti agli organizzatori, ai responsabili regionali, alla pattuglia regionale Esploratori e Guide, ai comuni e alle province che hanno collaborato, e tutti quelli che hanno dato una mano affinché questo evento si sia svolto al meglio. Dopodichè si torna al campeggio, si smonta la tenda, si richiude bagnata, sapendo che il giorno dopo andrà riaperta e lasciata asciugare per evitare che si crei la muffa: «siamo stanchi, bagnati, ma entusiasti dei giorni che abbiamo passato a Viareggio, che saranno indimenticabili» si sente dire da Sofia, ragazza di 13 anni sul treno di ritorno. Ed è questa la soddisfazione più grande.
E ora inizia il periodo d’attività estiva
Il giorno dopo il grande evento atteso otto anni, gli incaricati regionali alla branca esploratori e guide, Lorenzo Croci e Francesca Cornelio, il vertice della macchina organizzativa, possono sorridere: il San Giorgio regionale 2010 è stato un successo. Il quartier generale, la «stanza dei bottoni» dove il maxi raduno è stato seguito e controllato passo passo, ha funzionato come un orologio svizzero. Era davvero uno spettacolo vedere centinaia di camicie azzurre aggirarsi indaffarate e sorridenti per le strade dei campeggi che si trovano sulla strada che da Viareggio porta a Torre del Lago.
Per tre giorni i 2800 esploratori e le guide della Toscana, i ragazzi e le ragazze dagli 11 ai 16 anni, hanno vissuto una esperienza destinata a rimanere impressa nella loro vita di scout.
«Ovviamente siamo molto soddisfatti dicono Lorenzo e Francesca il San Giorgio è stato una festa. E il divertimento è andato di pari passo con l’apprendimento di tecniche e la gioia dello stare insieme in modo utile e sano». La pioggerella uggiosa caduta a sprazzi il giorno conclusivo del campo, domenica 2 maggio, non è riuscita a rovinare il bel clima che fin da subito ha caratterizzato l’edizione numero quattro del raduno regionale dei Reparti toscani; gli altri sono andati in scena nel ’78, nell’87 e nel 2002, sempre a Viareggio.
Riuscire a organizzare 98 attività per oltre 3000 persone, tra capi adulti e ragazzi, tutte differenti e allo stesso tempo divertenti ed educative, non è stato affatto facile. «Per questo dobbiamo ringraziare sottolinea Lorenzo tutte le persone che a vario titolo, da quelli che hanno montato i sottocampi ai rover e scolte che hanno distribuito i pasti, hanno collaborato con noi al San Giorgio. Anche la preparazione ha mostrato l’autentica forza dello scautismo: la buona riuscita di un progetto avviene se ognuno fa la sua parte».
Ripiegate le tende e ammainate le bandiere gli scout toscani non si fermano. Ancora molte iniziative e progetti aspettano di coinvolgere i ragazzi della nostra regione. «Da qui a settembre ricorda Francesca ci sono i campi di specialità, dove gli esploratori e le guide più giovani potranno continuare a crescere imparando nuove tecniche, e la giornata di consegna dei guidoncini verdi, il tradizionale evento di premiazione delle squadriglie che nel corso dell’anno si sono contraddistinte in alcuni ambiti di competenza». L’esca educativa dell’imparare facendo, mettendo a frutto le proprie capacità insieme agli altri, è il fulcro di ogni attività scout e l’esperienza del San Giorgio, dove i ragazzi sono stati chiamati ad essere protagonisti nonostante l’elevato numero dei partecipanti, potrà davvero essere un buon viatico per i campeggi estivi che già attendono gli oltre cento reparti della Toscana.