Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Viabilità: la Valtiberina attende risposte certe.

Una valle senza «vie d’uscita». Possiamo descriverla così, con questa breve definizione, la nostra Valtiberina, una terra che da qualche anno, un tempo non era così, sta palesando gravi problemi nei collegamenti sia con la vicina Umbria, sia con la troppo lontana Toscana, per non parlare poi delle altre regioni. Tutto ciò vale sia per il traffico su gomma, che per quello su binari, praticamente inesistente. La netta presa di posizione, sulla drammatica condizione in cui verte una delle arterie più importanti per la Valtiberina, la E45, espressa nei giorni scorsi dagli amministratori locali, sia umbri che toscani, non può che essere in questo senso vista di buon occhio. Alla fine di un consiglio comunale straordinario, indetto dal comune di Pieve Santo Stefano e svoltosi presso l’area di servizio «Tevere Nord» è stato stilato un documento-diffida inviato al governo nazionale e nel quale si denunciano «Lo stato di estrema precarietà ed incertezza perdurante da troppo tempo sulla superstrada E45, dovuto in massima parte ad una carenza di indicazioni precise (fondi e direttive) provenienti dal governo e dall’Anas. Stato che determina forti ed intollerabili criticità sia per la sicurezza degli utenti che per quella dei residenti sul tracciato medesimo». Ma la E45 è solo uno dei tanti problemi che la viabilità tiberina vive: c’è anche la E78 che se da una parte con l’inaugurazione del tratto Le Ville – Palazzo del Pero ha vissuto un fondamentale, anche se minimo, passo in avanti, dall’altra, si trova ancora ferma ad un punto morto per quanto concerne i restanti tracciati che ci interessano da vicino. C’è poi il versante ferroviario che registra giornalmente i problemi di una cronica fatiscenza dell’infrastruttura gestita da Fcu, con la questione per ora dimenticata, dello sfondamento appenninico della linea che attualmente fa capolinea a Sansepolcro. Tutte questioni fondamentali che vengono poste all’attenzione di amministratori che in questi mesi sono stati in prima fila per difendere il futuro di una delle aziende più importanti della Valtiberina: la Buitoni. Finito il tempo dei cortei e delle proteste è giunto ora il momento dei fatti: senza infrastrutture la nostra economia non può sopravvivere, cosa si sta facendo concretamente per risolvere i problemi sul tappeto? La Valtiberina attende risposte.