Toscana

VESCOVO RAPITO IRAQ, WARDUNI (VESCOVO BAGHDAD: LIBERATE MONS. RAHO È MALATO!

“Lo hanno prelevato mentre stava celebrando la Via Crucis. Le persone che erano con lui sono state uccise. Lo hanno portato via insieme all’autista”. Così padre Philip Najim, procuratore caldeo presso la Santa Sede ricostruisce così al Sir le fasi del rapimento del vescovo caldeo di Mosul, mons. Faraj Raho, avvenuto nel pomeriggio di oggi. “Le notizie sono piuttosto frammentate, sappiamo anche che l’autovettura usata è stata ritrovata sporca di sangue. La diocesi di Mosul – dichiara padre Najim – era stata minacciata diverse volte e lo stesso vescovo aveva subito minacce pesanti. Erano arrivati a puntargli una pistola nel petto. Non dimentichiamo che padre Ragheed Ganni è stato ucciso a Mosul”. “Non ci sono notizie certe su un contatto che sarebbe stato stabilito dai rapitori dei quali non si sa nulla, né se sono delinquenti comuni che vogliono i soldi di un riscatto né se sono integralisti che vogliono colpire la comunità cristiana”. “Continuiamo a seguire da vicino la vicenda nella speranza che possa risolversi in breve tempo”. Padre Raho è il secondo vescovo rapito in Iraq dopo il siro-cattolico George Casmoussa.

“A coloro che hanno rapito mons. Raho dico di liberarlo presto perché malato. Guardate al cielo Dio e lasciatelo andare”. L’appello per la liberazione del vescovo caldeo di Mosul, mons. Faraj Raho, rapito oggi è di mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliario di Baghdad. Raggiunto telefonicamente dal Sir mons. Warduni ha parlato della costernazione del patriarca, card. Delly e confermato che “non ci sono ancora notizie di contatti. L’unica cosa che possiamo fare è attendere notizie e pregare per la sua liberazione e per le anime di quei tre giovani uccisi che erano con lui al momento del rapimento”. Secondo mons. Warduni “per come è avvenuto il fatto tutto lascerebbe pensare all’opera di un gruppo organizzato” cosa che preoccupa non poco la chiesa caldea perché mons. Raho potrebbe essere finito nelle mani di fondamentalisti. “Il clima intorno ai cristiani è sempre più teso e adesso con questa notizia lo sarà ancora di più – aggiunge il vescovo – per domenica avremo pochi fedeli alle messe perché c’è paura. La nostra gente cercherà di attuare ogni precauzione per evitare ulteriori problemi ma è difficile. Non abbiamo altri mezzi che gridare a tutti di non lasciarci soli e di pregare per noi e per mons. Raho”.

Sir