Vescovi Toscani

Vescovi toscani, aumentano le firme per la Chiesa cattolica

Ecco il testo integrale del comunicato sui lavori della Conferenza episcopale toscana del 27 marzo 2017.

Lunedì 27 marzo si è riunita all’Eremo di Lecceto (Firenze) la Conferenza Episcopale Toscana. In apertura dei lavori il Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze e Presidente della Conferenza Episcopale Toscana, ha riferito sulla recente riunione del Consiglio Episcopale Permanente.

– Con la Domenica delle Palme, in cui la Chiesa celebra quest’anno la Giornata Mondiale della Gioventù nelle singole diocesi, entra nel vivo anche il cammino verso l’Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si svolgerà nell’ottobre del prossimo anno e che avrà come tema «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». A questo proposito i Vescovi hanno ribadito l’impegno delle Diocesi toscane nell’ascolto del mondo giovanile, per una comprensione più empatica e coraggiosamente propositiva, certi che nel Vangelo i giovani possono trovare la strada per una piena realizzazione di vita.

In vista della prossima Assemblea Generale della CEI, dedicata principalmente al tema dei giovani ma che prenderà in esame, come ogni anno, anche diverse diverse deliberazioni di carattere amministrativo, tra cui la ripartizione dei fondi provenienti dall’8 per mille, i Vescovi toscani hanno preso nota del fatto che, contrariamente a quanto sostenuto su alcuni articoli di stampa, negli ultimi dati disponibili, che sono quelli relativi alle denunce dei redditi consegnate nel 2014, resta sostanzialmente stabile, intorno al 46%, la percentuale complessiva di coloro che nella dichiarazione dei redditi firmano il modulo per la destinazione dell’8 per mille; e tra tutte le firme la percentuale di quelle per la Chiesa Cattolica è dell’81,23%, addirittura in aumento rispetto all’anno precedente. La previsione di un lieve calo nel totale dei fondi che saranno distribuiti tra le diocesi è dovuta quindi non alla diminuzione delle firme a favore della Chiesa Cattolica, ma al minor gettito Irpef complessivo degli italiani per l’anno 2013. Questo è occasione per ribadire che quanto arriverà alle diocesi toscane verrà come sempre utilizzato, oltre che per il sostentamento del clero, per le numerose opere di carità promosse e sostenute dalle nostre comunità e per la conservazione del grande patrimonio culturale che le generazioni del passato hanno affidato alla Chiesa e che la Chiesa rende disponibile a tutti.

– La Conferenza Episcopale Toscana ha approfondito quindi le problematiche attuali dell’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica, anche in ragione della piena entrata in vigore dell’Intesa del 2012 tra CEI e Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, che prevede un ulteriore incremento della qualificazione richiesta ai docenti, del tutto equiparata a quella richiesta per le altre materie della scuola italiana. Questo ha permesso una riflessione sull’importanza dell’IRC che, secondo un’indagine effettuata a livello nazionale gode, anche in Toscana, di ampia soddisfazione da parte degli studenti che se ne avvalgono. Possiamo dire quindi che anche se dal punto di vista quantitativo, rispetto alla media nazionale, la percentuale di coloro che si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica risulta in Toscana numericamente inferiore, dal punto di vista qualitativo l’offerta formativa appare anche nella nostra regione di buon livello, dando agli studenti l’opportunità di approfondire temi e argomenti utili per la loro vita.

– Sempre sul fronte della scuola pubblica, il Presidente della CET ha informato che, come da mandato ricevuto con il consenso unanime dell’episcopato toscano, l’indomani avrebbe firmato il protocollo di intesa tra l’Ufficio Scolastico Regionale e la Conferenza Episcopale Toscana per la promozione dell’alternanza scuola-lavoro che viene proposta dalla scuola italiana agli alunni delle ultime tre classi delle scuole superiori. Sarà così possibile offrire agli studenti della nostra regione interessanti prospettive di impegno negli ambiti dei beni culturali, dell’organizzazione istituzionale e dei servizi alla persona sia di carattere sociale che educativo. Un ulteriore riprova della positiva collaborazione tra la Chiesa e le istituzioni impegnate sul versante della formazione delle nuove generazioni.

– Le Diocesi toscane stanno approntando una riflessione orientativa sul Diaconato permanente: in particolare su come aiutare nel discernimento, formare e accompagnare chi è chiamato a questo Ministero ordinato ripristinato dal Concilio Vaticano II in continuità con la tradizione della Chiesa, che in questi ultimi decenni ha avuto forte impulso e ha prodotto frutti promettenti in ordine all’urgenza di una nuova evangelizzazione.

– L’assemblea della CET ha affrontato anche alcune questioni concernenti la gestione dei beni culturali ecclesiastici, che sul territorio toscano rappresentano un patrimonio importante per l’intera popolazione. Si sta completando nelle Diocesi il lavoro di inventariazione dei beni mobili artistici e storici, mentre procede il censimento delle chiese. È stata avviata anche una riflessione su come prepararsi ad affrontare eventuali calamità, individuando luoghi di raccolta in cui mettere in sicurezza le opere d’arte di edifici che dovessero risultare lesionati.

– I Vescovi sono stati informati sulle attività del Tribunale Ecclesiastico Regionale Etrusco: i dati vedono una sostanziale stabilità delle cause di nullità matrimoniale introdotte nell’ultimo anno presso il Tribunale Regionale, a cui si aggiungono le cause nella forma «breviore» introdotte nelle singole diocesi presso i tribunali diocesani, secondo le nuove norme indicate nella Lettera apostolica motu proprio «Mitis Iudex» di Papa Francesco. L’impostazione segue i criteri di celerità e accessibilità economica chiesti dal Papa, prevedendo anche la possibilità di esenzione parziale o totale dei costi per i meno abbienti.

Il sessantesimo anniversario del Trattato di Roma, recentemente celebrato, ha offerto l’occasione per richiamare l’importanza dell’accordo che ha assicurato all’Europa un lungo periodo di pace: i Vescovi  hanno sottolineato come Firenze e la Toscana tutta si sentano coinvolte, per il loro ruolo nella storia e nella cultura europee, nel processo di dialogo e di fratellanza fra i popoli, per uno sviluppo più umano, nel rispetto dei valori fondamentali della persona umana in ogni momento della sua vita, della giustizia e della pace.

Nella prossimità della Pasqua, i Vescovi hanno chiuso i loro lavori rivolgendo il loro augurio di bene a tutte le donne e gli uomini della Toscana: il cammino di conversione della Quaresima ci porti ad accogliere il Signore Risorto per essere testimoni di novità e di speranza nella società del nostro tempo.