La Conferenza dei Vescovi Svizzeri respinge l’iniziativa popolare contro la costruzione dei minareti. In una nota diffusa oggi, i vescovi ritengono che si tratta di una questione politica che concerne una religione e i diritti corporativi delle religioni. Ed aggiungono: I minareti, come i campanili, sono un segno della presenza pubblica di una religione. La raccolta delle firme per l’iniziativa popolare “contro l’edificazione di minareti” è iniziata il 1° maggio 2007 ed è volta a inserire la richiesta: “L’edificazione di minareti è proibita” al già esistente articolo 72 della Costituzione federale che attribuisce alla Confederazione e ai cantoni la responsabilità per la tutela della pace religiosa in Svizzera. Nella nota diffusa oggi, i vescovi scrivono: Siamo coscienti che i diritti relativi alla libertà di religione e di culto non vengono rispettati in certi Paesi di religione islamica. I cristiani in particolare subiscono delle restrizioni nella loro pratica religiosa e delle limitazioni nella costruzione di edifici sacri. Riaffermiamo la nostra vicinanza e solidarietà ai cristiani che subiscono angherie e persecuzioni.Ritornando poi alla questione svizzera, la nota prosegue: Come Vescovi e come cittadini svizzeri ci rallegriamo che la nostra Costituzione federale non contenga più articoli d’eccezione e ci auguriamo che non se ne introducano di nuovi. La proibizione generalizzata di costruire minareti indebolirebbe gli sforzi che mirano a stabilire un atteggiamento di accoglienza reciproca nel dialogo e nel mutuo rispetto. La paura, anche a questo proposito, è cattiva consigliera. L’edificazione e l’utilizzazione dei minareti sono sottoposte d’altronde alle norme generali previste per qualsiasi costruzione. Pur riconoscendo le reali difficoltà nella convivenza di religioni diverse tra loro, per coerenza con i valori cristiani e i principi democratici del nostro Paese, invitiamo a respingere l’iniziativa.Sir