Le soluzioni adottate – a Lampedusa, come a Mineo, Trapani, Caltanissetta – di fronte all’elevato numero di persone coinvolte, ghettizzate’ in grandi centri di accoglienza o tendopoli, non sono rispettose della dignità umana delle persone immigrate e non sono idonee ad una loro integrazione con il territorio, oltre che a risultare problematiche per le popolazioni locali. Con queste parole, affidate ad una nota stampa, i vescovi di Sicilia riunitisi a Palermo per la sessione primaverile della Conferenza episcopale siciliana (Ces) hanno affrontato il problema immigrazione che, da più di quaranta giorni, vede interessate le coste dell’Isola. Una particolare attenzione è stata riservata alla complessa questione dell’emergenza migrazioni: Davanti al dramma degli sfollati, dei profughi e dei richiedenti asilo, i vescovi – si legge nel comunicato riaffermano il valore imprescindibile della persona umana, l’impegno della Chiesa ad educare ad una cultura dell’accoglienza e ribadiscono la propria disponibilità a collaborare con gli Organismi responsabili ad alleviare i disagi degli immigrati attraverso soprattutto le Caritas diocesane, che sono pronte a mettere a disposizione le proprie risorse umane e materiali.I vescovi siciliani chiedono con forza che tutte le Regioni italiane si facciano carico con generosità di questa emergenza e che le Chiese europee intervengano perché tutti i Paesi del continente siano presenti in modo concreto, immediato e congruo. Essi, continua il comunicato, ribadiscono la necessità che l’Europa si faccia carico di queste emergenze e non chiuda le porte al grido dei popoli in difficoltà, ma si impegni a realizzare concretamente autentiche politiche di cooperazione che potranno assicurare a tutti sviluppo e pace duratura. Al Governo e alle Istituzioni politiche d’Italia chiedono, secondo le indicazioni della Caritas e della Fondazione Migrantes, di applicare le misure di protezione temporanea a tutti coloro che sono sbarcati in questi mesi e di promuovere modalità di inserimento lavorativo più flessibili che consentano un’accoglienza che vada al di là della prima risposta. Durante i lavori ha relazionato sulla situazione di emergenza a Lampedusa l’arcivescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro, al quale i vescovi siciliani esprimono sincera e cordiale ammirazione per la testimonianza di grande generosità e il senso di accoglienza che da sempre contraddistingue la comunità lampedusana che, in una situazione difficile, ha continuato ad aprire le porte agli immigrati richiedenti aiuto. I vescovi chiedono che il Governo italiano tenga conto dei sacrifici compiuti da questa popolazione e mantenga le promesse fatte.Sir