“Quello dell’ambiente è un argomento privilegiato: nelle Chiese cristiane ha incontrato e incontra una sensibilità comune e può diventare anche terreno di incontro e occasione di migliore conoscenza reciproca con le altre religioni”. Lo dice mons. Aldo Giordano, segretario generale del Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee), che oggi ha aperto i lavori del secondo giorno dell’incontro dei vescovi europei a Namur, in Belgio su “La responsabilità delle Chiese e delle religioni per la creazione”. Mons. Giordano richiama al significato della preoccupazione cristiana per l’ambiente: “Naturalmente, non si tratta di un impegno separato’ dal resto. Piuttosto deriva dal nostro impegno preciso di cristiani per promuovere una visione dell’uomo, deriva dal fondamento della nostra fede. Noi dobbiamo puntare alto, a una visione trinitaria del mondo. Così in questi anni ci siamo preoccupati di spiritualità, di liturgia, di formazione’. La Chiesa ha poi l’opportunità di pensare globalmente e di agire localmente. E di promuovere progetti concreti, che in questo sesto incontro, ad esempio, vengono messi in comune”. Per il segretario Ccee il bilancio del cammino fatto in questi anni sui temi del creato è positivo: “Ci eravamo proposti di verificare quali attenzioni ci fossero nelle comunità, di favorire la nascita di iniziative e di organismi appositamente dedicati e, in particolare, di creare delle reti, mettere in relazione. Questo è successo e adesso si tratta di vedere come continuare, anche in vista di una terza assemblea ecumenica europea, in Romania nel 2007”.Sir