Vescovi africani ed europei sentono «il bisogno di unire le loro forze e i loro mezzi per annunciare meglio il Vangelo agli uomini e alle donne di oggi, in tutti i Paesi e continenti». Così il card. Théodore Adrien Sarr, arcivescovo di Dakar, ha riassunto l’obiettivo primario del secondo Simposio che riunisce a Roma, da oggi fino al 17 febbraio, vescovi africani ed europei, per parlare del tema L’evangelizzazione oggi: comunione e collaborazione pastorale tra l’Africa e l’Europa. L’uomo e Dio: la missione della Chiesa di annunciare la presenza e l’amore di Dio. Il simposio è organizzato dal Ccce (Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa) e dallo Sceam/Secam (Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar). L’evento rientra in un cammino di collaborazione tra i due organismi iniziato otto anni fa, ripercorso nella cerimonia di apertura dal card. Sarr, che è stato il primo vice-presidente del Secam. Gli incontri episcopali, ha spiegato, sono nati da un desiderio fortemente sentito da diversi vescovi africani ed europei.Il primo appuntamento è stato un simposio a Roma nel 2004, al quale hanno fatto seguito un colloquio sulla schiavitù in Ghana nel 2007, un secondo colloquio sulle migrazioni a Liverpool (Gran Bretagna) nel 2008, ed un terzo colloquio sulla situazione della missio ad gentes ad Abidjan, in Costa d’Avorio, nel 2010.Il secondo Simposio ha precisato il card. Sarr offrirà ai vescovi la grande gioia di sperimentare la comunione fraterna nella Chiesa, approfondire legami di amicizia e crearne di nuovi, ravvivare la consapevolezza della loro missione comune di pastori della Chiesa universale. I vescovi, ha proseguito l’arcivescovo di Dakar , consapevoli della nuova interdipendenza tra i Paesi, popoli e continenti, e coinvolti dalla globalizzazione nei suoi aspetti positivi e negativi, hanno un grande desiderio di collaborazione tra le Chiese, per precisare gli ambiti, le modalità e le condizioni di questa collaborazione.Un’opportunità per rafforzare la nostra comunione e approfondire l’amicizia e per guardare insieme alla nostra missione comune pastorale ed evangelizzatrice. Siamo consapevoli che in questo momento storico ci troviamo dinanzi alla sfida della nuova evangelizzazione. Così il card. Josip Bozanić, arcivescovo di Zagabria, all’apertura, oggi a Roma, del secondo simposio dei vescovi europei ed africani. Vogliamo parlare ha detto il cardinale croato – di evangelizzazione partendo da un’esperienza di vita, la nostra comunione, e in vista di una missione specifica, quella del pastore. In questa missione, che consiste nella cura delle persone, tutto è presente: sia le preoccupazioni sociali che quelle spirituali. Esse non sono separate l’una dall’altra, ma sono dimensioni di uno stesso sviluppo integrale della persona e della società umana.Presentando i lavori Bozanić ha spiegato che si partirà da uno sguardo di fede che comprende l’uomo, in Africa o in Europa, come qualcuno che è stato creato ad immagine e somiglianza di Dio e che ha nel suo cuore delle esigenze fondamentali che soltanto Dio può soddisfare pienamente. In un secondo momento si parlerà di quello che la Chiesa ha da offrire a questo uomo, e quindi anche al mondo, per focalizzare l’unica vera e completa risposta: Gesù Cristo. Infine, in un terzo momento, si vorrà pensare al futuro e ad azioni concrete che potranno essere sviluppate insieme, tra le comunità africane e quelle europee, per dare un contributo ed un nuovo impulso all’opera di evangelizzazione. All’evento partecipano circa 70 vescovi delegati delle Conferenze episcopali in Africa e in Europa, oltre a rappresentanti di dicasteri vaticani e organismi partner come Aiuto alla Chiesa che soffre e Missio. Il simposio è parte di un progetto di collaborazione tra i due organismi, che iniziò in seguito al primo simposio a Roma nel novembre 2004. Giovedì 16 febbraio, dopo la celebrazione eucaristica nella Basilica di San Pietro, i partecipanti saranno ricevuti in udienza da Benedetto XVI; mentre venerdì 17 febbraio si recheranno in pellegrinaggio al Santuario del Santo Volto di Manoppello. (Fonte: Sir)