Un pressante e ripetuto invito a mantenere le promesse fatte all’Africa in materia di aiuti allo sviluppo: questo il messaggio centrale rivolto da più voci durante la prima giornata dei lavori del Vertice dei G8 iniziata oggi a Toyako, nell’isola settentrionale di Hokkaido, con una serie di incontri interamente dedicati al continente nero. I capi di Stato delle otto economie più avanzate del pianeta si sono incontrati con i loro omologhi africani di Algeria, Etiopia, Ghana, Nigeria, Senegal, Tanzania, Sudafrica per discutere di sviluppo, rincaro dei prezzi degli alimentari e del petrolio. Alcuni capi di Stato africani hanno voluto enfatizzare che, pur apprezzando gli impegni dei capi del G8 nell’aiutare l’Africa nei passati vertici, si è aspettano che queste promesse vengano trasformate in realtà ha detto il ministro degli Esteri giapponese sintetizzando le discussioni della giornata e aggiungendo che gli africani hanno fatto sapere che non gradirebbero passi in dietro rispetto alle promesse fatte. E infatti se in molti – dal Segretario Generale delle Nazioni Unite in un fondo comparso oggi su vari quotidiani dei paesi del G8 e addirittura il presidente della Banca Mondiale – hanno criticato i grandi’ del pianeta per i fondi promessi nel 2005 in Scozia e mai stanziati, alcune fonti (incluse molte organizzazioni non governative) hanno lanciato l’allarme su una possibile diminuzione degli aiuti allo sviluppo destinati all’Africa, incuranti del fatto che sia la stessa credibilità internazionale dei paesi interessati ad essere in gioco come ha recentemente detto il presidente della Commissione dell’Unione Africana, Jean Ping, ricoverato proprio oggi dopo che un malore lo ha colto durante il vertice. Intanto in un’intervista all’agenzia di stampa cinese, Xinhua, il ministro delle Finanze ugandese ha rivendicato una maggior libertà dei paesi africani nella gestione degli aiuti, denunciando la strumentalizzazione politica ed economica (finalizzata al raggiungimento di obiettivi di loro interesse) che i paesi occidentali fanno degli aiuti economici in Africa. Tra le proposte avanzate oggi in Giappone spicca quella del presidente della Commissione Europea, José Mauel Barroso, che ha annunciato la creazione di un fondo da un miliardo di euro da utilizzare per sostenere investimenti in campo agricolo nei paesi in via di sviluppo. I paesi africani, invece, hanno chiesto ai grandi’ di intervenire in sede Opec per consentire ai paesi più poveri di carburante di approvvigionarsi di greggio a prezzi concorrenziali. Durante l’incontro di oggi si è discusso anche del ‘caso Zimbabwe’ e, ancora una volta, i paesi africani e quelli occidentali hanno espresso le loro differenze sulla questione. Come ha detto il presidente tanzaniano Jakaya Kikwete, presidente di turno dell’Unione Africana (UA), se una parte dei paesi africani condivide le preoccupazioni internazionali sullo Zimbabwe, grande differenza resta invece sulle modalità con cui risolvere la crisi.Misna