Politica & società
Vertenze e crisi, preoccupazione Cisl e Fim Toscana: quasi 5mila posti di lavoro a rischio
La Fim-Cisl Toscana ha inviato una lettera al presidente Giani
“La Cisl condivide le preoccupazioni della Fim sulle tante vertenze aperte nella metalmeccanica toscana. Una preoccupazione che possiamo estendere anche a molti altri settori, che vedono a rischio nella nostra regione, se non si troveranno soluzioni alle oltre 20 vertenze aperte, quasi 5.000 posti di lavoro. Per questo riteniamo che ci debba essere un intervento della Regione più forte, costante e incisivo e rivolgiamo un invito in tal senso direttamente al presidente Giani.”A dirlo è il segretario generale Cisl Toscana, Ciro Recce, a sostegno della lettera aperta che la Fim-Cisl Toscana ha inviato oggi al presidente Giani e in cui si passano in rassegna le principali vertenze aperte in Toscana nel settore metalmeccanico, da Abb, Fimer e Bekaert in Valdarno alla Paycare a Siena, fino a Jsw a Piombino.Ecco il testo della lettera:
come Fim Cisl abbiamo incontrato nella giornata di venerdì 3 Novembre il Consigliere per le crisi Dott. Valerio Fabiani.La Fim Cisl è fermamente convinta che si possa fare di più su alcune crisi importanti e complesse.Le riassumiamo qui di seguito:
L’area del Valdarno è stata fortemente colpita dalla vicenda Bekaert, ma adesso rischia il collasso con Fimer e Abb. Due aziende della filiera delle rinnovabili, quindi con un prodotto ancora sostenibile e sviluppabile nel nostro Paese, che hanno accumulato problemi diversi. Per Fimer serve creare al più presto un team di legali (la Fim mette a disposizione la collaborazione con lo studio Bonifazi e Biondi), affinché nessuno possa affossare con perdite di tempo la ripresa produttiva. Puntiamo velocemente all’amministrazione straordinaria, sapendo che ci saranno tempi medio lunghi del Tribunale di Milano, ma cercando di seguire passo passo le decisioni dello stesso. Greybull Mclaren ha confermato, perlomeno a parole, di essere interessato a giocare anche il secondo tempo di questa partita, insieme istituzioni e rappresentanti dei lavoratori tengano i fili allacciati compresi quelli col Mimit.
Abb è stata una grande inaugurazione di un progetto innovativo, con un progetto giovane e tecnologico. Non sono trascorsi 2 anni che 170 (centosettanta Presidente!) giovani valdarnesi vanno a casa. E con che prospettive rimangono gli altri 200 lavoratori? Vi chiediamo di scoprirlo insieme. Abb non è vittima, non ci riguardiamo a disturbarla. Ha portato la famiglia Carzaniga a guidare il disastro Fimer, gli si sono fatti ponti d’oro per un nuovo stabilimento, inaugurato al volo (guarda caso poco prima dei problemi più grossi che stavano arrivando per Fimer) e adesso? Scoprano le carte per capire cosa succederà a San Giovanni Valdarno; chi non ci sta è già complice!
Paycare Siena è una vicenda più piccola ma emblematica. Si parla del mondo dell’ex indotto monte Paschi, il fu gruppo Bassilichi. Andiamo indietro e ricerchiamo responsabilità oppure proviamo a trovare soluzioni imprenditoriali per la sede di Monteriggioni?
Infine JSW Piombino: Presidente la delega a questa crisi è sua! Ma è evidente che i vari passaggi rapidi in successione abbiano bisogno di una presenza costante verso il Mimit, verso la proprietà e verso il territorio. Abbiamo bisogno di risposte continue, prima e dopo gli incontri che avvengono con frequenza quasi settimanale. Per la Regione chi rappresenta chi nella crisi dell’area di Piombino?
La Fim è a disposizione per qualsiasi collaborazione e chiarimento. Si faccia presto però! Non ci sono crisi di serie A e crisi di serie B per la Fim Cisl Toscana. Certi di aver fatto cosa buona per i lavoratori e le lavoratrici coinvolte le porgiamo i più cordiali saluti.