Con la lettura del messaggio inviato da Benedetto XVI, Domenico Giani, responsabile dei servizi di sicurezza della Città del Vaticano e «guardia del corpo» personale del Papa, ha aperto il convegno che sabato 23 ottobre ha ricordato i quarant’anni dalla fondazione del circolo. La ricorrenza è stata celebrata ad Arezzo nella sede dell’associazione degli industriali aretini.A fare gli onori di casa naturalmente Donato Palarchi, fondatore e anima del circolo fin dalla nascita. Palarchi ha ricordato a braccio quattro decenni di iniziative, premi, convegni, azioni di solidarietà di cui il circolo è stato promotore. Lo ha fatto con la consueta passione e con non poche e simpatiche boutade che hanno affascinato il numerosissimo pubblico presente.Domenico Giani, che ha presieduto il convegno, ha offerto una lettura dei valori che motivano l’esigenza di un movimento europeistico alla luce degli insegnamenti di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Maria Romana De Gasperi, figlia dello statista democristiano Alcide De Gasperi, protagonista dei primi trattati comuni europei e verso il quale è in corso un processo di beatificazione, ne ha riassunto l’immagine con una parola: «Era un uomo buono». La figlia di De Gasperi ha voluto accennare anche alla sua profonda spiritualità e al suo «essere esigente sempre»: con se stesso, con i familiari, con i collaboratori.Affascinante infine è stata la lectio magistralis su Petrarca di Vincenzo Cappelletti, presidente dell’Istituto italiano di studi germanici. Per Cappelletti il genio aretino va considerato una pietra miliare della cultura europea, perchè l’Europa nasce con l’umanesimo, con la sua lingua unificante: il latino, che Petrarca ha elevato alla perfezione assoluta.Al convegno ha portato il suo saluto il sindaco di Arezzo, Giuseppe Fanfani, ricordando il grande contributo culturale offerto alla città di Arezzo dal Circolo Verso l’Europa e da Donato Palarchi. Intervento conclusivo quello dell’arcivescovo Riccardo Fontana che ha sollecitato tutti a ad uno sforzo per far conoscere anche alle nuove generazioni questi grandi padri della patria e dell’Europa.A.G