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Verso la prima Settimana sociale dei cattolici toscani
Annunciare il Vangelo ed incarnarlo nella realtà delle persone e delle loro condizioni di vita, perché esso possa entrare nel vivo della storia, è un servizio reso non solo alla comunità cristiana, ma anche a tutta l’umanità (Evangelii Nuntiandi, 1), Un’umanità che attende, come ricorda Benedetto XVI, l’annuncio della verità dell’amore di Cristo: Lo sviluppo, il benessere sociale, un’adeguata soluzione dei gravi problemi socio-economici che affliggono l’umanità, hanno bisogno di questa verità. Ancor più hanno bisogno che tale verità sia amata e testimoniata. Senza verità, senza fiducia e amore per il vero, non c’è coscienza e responsabilità sociale, e l’agire sociale cade in balia di privati interessi e di logiche di potere, con effetti disgregatori sulla società, tanto più in una società in via di globalizzazione, in momenti difficili come quelli attuali (Caritas in Veritate, 6).
È un impegno, questo, che chiama in causa i pastori della Chiesa, primi responsabili della pastorale; ma anche i laici ne sono interessati come attori e protagonisti. Il tempo di crisi che stiamo vivendo non fa che rendere più urgente scrivere una pagina nuova per le nostre chiese locali.
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Come possiamo, in Toscana, dare un segnale forte di Chiesa, perché il popolo di Dio si senta meno smarrito davanti alla crisi e ai mutamenti che stanno segnando pesantemente le famiglie, la politica, l’economia, il lavoro, la cultura e soprattutto i giovani e il futuro?
Come rispondere all’invito, che ci viene dal Vangelo, di annunciare Speranza viva?
Come dare segni forti di partecipazione creativa, fondata sull’amore di Dio per le sorti della famiglia umana, la Sua famiglia, a partire proprio dalla centralità della famiglia?
Come dire con scelte concrete e aperte che crediamo nella persona e vogliamo tutelarne la dignità fin dal concepimento, proprio perché credenti e discepoli di Cristo Gesù?
Come acquistare una sicura capacità di discernimento cristiano alla luce del Vangelo in una società complessa come la nostra?
Queste le domande che ci siamo posti e sulle quali ci siamo interrogati assieme ai nostri Vescovi e questo lo spirito con cui ci siamo mossi e dal quale ha preso avvio il progetto: Cattolici protagonisti nella Toscana di oggi.
– Come ritrovare il senso di noi stessi, della nostra fondamentale identità e della missione che abbiamo nel mondo diventando protagonisti nella logica del Vangelo: voi siete il sale della terra voi siete la luce del mondo (cf. Mt 5, 13-14).
– Quale impegno ci attende dopo questo incontro di Firenze, a partire proprio dal mandato che riceveremo con il saluto liturgico di congedo al termine della Celebrazione Eucaristica.
Il documento finale della Settimana Sociale di Reggio Calabria non è il programma dettagliato del nostro percorso, ma la bussola per chi vorrà impegnarsi in questo cammino di discernimento. Il lavoro che dovrà essere fatto è volto a:
– provocare incontri e dialogo per un’analisi della nostra realtà fatta con il cuore; che parta dalle persone, che valorizzi l’esperienza e la speranza di ciascuno;
– leggere con il criterio dei segni dei tempi i dati, i problemi, i nodi critici, le risorse, del nostro popolo e dei nostri territori;
– vagliare in quali di questi fatti, situazioni, vissuti, oltre al contingente, anche a partire dall’attuale crisi socio-economica, possa esserci l’opportunità per una nuova evangelizzazione. Un nuovo slancio di testimonianza che potrà essere fatto proprio e assunto con responsabilità da quei lavoratori, quegli operatori, quegli imprenditori, quei politici, quegli educatori, che si riconoscono e si proclamano cristiani, che desiderano vivere con coerenza questa loro fondamentale identità, e che scelgono di impegnarsi insieme per rifondare – non in maniera decorativa, a somiglianza di vernice superficiale, ma in modo vitale, in profondità e fino alle radici – la cultura e le culture dell’uomo, nel senso ricco ed esteso che questi termini hanno nella Costituzione «Gaudium et Spes» (50), partendo sempre dalla persona e tornando sempre ai rapporti delle persone tra loro e con Dio. (EN 20).
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Le nostre Chiese, oggi, ritornano nei propri territori e fra la gente alla quale sono state mandate, forti di questa esperienza che manifesta la bellezza della Chiesa unita e plurale. Vi ritornano con la chiarezza che questo popolo di Dio è sale della terra e luce del mondo e noi tutti qui presenti siamo:
– mandati a riconoscere i segni del Regno di Dio presenti nella realtà in cui viviamo, per raccontarli come segni dell’Amore fedele e fiducioso del Padre verso la famiglia umana, alla quale sempre rinnova il suo sì;
– mandati a incontrare, ascoltare, scoprire, sostenere tutti gli aneliti di giustizia, di pace, di vita bella e buona, che animano questa umanità, preziosa agli occhi di Dio;
– mandati a scoprire e schiudere strade di speranza concreta proprio a partire da uno stato di crisi che spaventa, preoccupa e che già ha fatto sentire i suoi morsi su tanti nostri fratelli e sorelle e che rischia di trascurare i più poveri;
– mandati a discernere le vere cause di questa crisi per reagire con responsabilità e costruire un’alternativa vera e solida, rispetto ad un sistema economico e sociale che è andato in crisi, insieme al modello antropologico sottostante.
– mandati a compiere la missione di annunciare e testimoniare che, da credenti in Dio, crediamo nell’uomo.
Ogni crisi è anche una opportunità e il segno di qualcosa di nuovo che può nascere. Le ferite della storia, affermava Giovanni Paolo II, possono diventare feritoie di speranza. Di fronte alla complessità e ai mutamenti che stiamo attraversando, come popolo di Dio,
– vogliamo individuare le basi per discernere valori resistenti su cui appoggiare i passi del nostro cammino;
– vogliamo far toccare con mano alle persone, che abbiamo tutti la possibilità e le capacità di ripartire da questi valori, facendoli nostri, e su questi, riscoprendo il valore della partecipazione sociale in tutte le sue espressioni, ricostruire relazioni di fiducia, istituzioni a servizio dell’uomo, equità sociale che parte dai più esposti, dai più deboli, dai più svantaggiati;
– vogliamo far percepire ai giovani che possono essere protagonisti del loro futuro e possono ancora contare sulla Chiesa.
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Quindi, a partire da oggi ci impegniamo a trovare i modi per fare tutto questo: un percorso di approfondimento, di riflessione e di creatività pastorale, affidato a ciascuna delle Chiese della Toscana, per vedere, giudicare e agire. Vedere in faccia la realtà in cui le nostre comunità e le nostre associazioni e movimenti vivono ed operano, illuminarla e giudicarla alla luce del Vangelo e, infine, fare le scelte necessarie. Il percorso che si apre oggi, infatti, inaugura un anno di lavoro durante il quale in ogni diocesi ci daremo da fare, studiando, ascoltando, confrontando, cercando di coinvolgere in questo fermento tutti i soggetti della società civile, politica, economica e sociale, e tutti gli uomini di buona volontà, per vedere come contestualizzare nei nostri territori, nelle nostre realtà, l’Agenda di Speranza della Settimana Sociale di Reggio Calabria.
Ma questo anno potrà anche essere l’occasione buona per stimolare e rilanciare l’azione delle nostre comunità cristiane, in particolare per dare nuovo vigore alle motivazioni e al senso di appartenenza del laicato impegnato in molte delle nostre associazioni, movimenti e realtà, e per dare loro nuova voce all’interno della Chiesa.
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IN OGNI DIOCESI l’equipe del progetto, composta dai membri dell’Ufficio Diocesano per i Problemi Sociali e il Lavoro e dai delegati alla Settimana Sociale di Reggio Calabria, si muoverà secondo la propria condizione e creatività, su mandato del proprio Vescovo, insieme a quanti della propria diocesi sono qui oggi.
A LIVELLO REGIONALE ci aiuteremo con iniziative che ci permetteranno di mantenere aperta l’attenzione alla Toscana ed affrontare alcune tematiche che possano rafforzare il lavoro che ognuno andrà facendo nel territorio della propria diocesi.
Ne segnaliamo fin da adesso alcune, invitando le singole diocesi e le aggregazioni laicali a volerne indicare di ulteriori per una loro opportuna diffusione anche tramite il sito web:
1) 15 Aprile 2012, ore 9,30-18, a Firenze, Palazzo Vecchio, il Convegno Regionale dell’Azione Cattolica sul tema: Economia familiare e nuovi stili di vita.
2) 25 Maggio 2012, ore 17,00-20,00, a Firenze, Fortezza da Basso, nell’ambito dell’iniziativa Terra Futura, tavola rotonda sul tema: Lavoro, impresa e legalità: educare all’impegno politico e sindacale.
3) 1° Settembre 2012, ore 10-17, a Siloe, diocesi di Grosseto, nell’ambito della Giornata per la Salvaguardia del Creato, una tavola rotonda sul tema: Creato e Opera dell’uomo in Toscana.
4) Fine Novembre, a Pisa, la Tre Giorni Toniolo, la prima dopo la beatificazione.
5) 26 Gennaio 2013, ore 9,30-12,30, a Massa Carrara, un Convegno sul tema: Intraprendere in Toscana: partecipazione e formazione.
Sempre a livello regionale, entro la prossima estate, promuoveremo un incontro della delegazione regionale della pastorale Sociale e del Lavoro con la Consulta Regionale delle Aggregazioni Laicali e un incontro con gli altri Uffici Pastorali Regionali per meglio integrare i percorsi e la collaborazione.
INFINE LA SEGRETERIA REGIONALE del progetto sarà sempre disponibile a fare da supporto, per accompagnarci in un cammino plurale, ma non dispersivo. Segnalare alla stessa segreteria le iniziative diocesane riconducibili al progetto qui delineato e, quindi, ai temi dell’Agenda di Reggio Calabria, servirà a dar voce alle tante realtà della nostra Toscana, che potranno essere raccolte e valorizzate in occasione della PRIMA SETTIMANA SOCIALE DEI CATTOLICI TOSCANI. Avremo così anche la possibilità di condividere metodi di lavoro, ma ancora di più di far circolare esperienze e risultati di ogni azione localmente realizzata.
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Il cammino che si apre oggi, e che per un intero anno ci vedrà impegnati nelle Chiese locali, troverà il suo culmine nella PRIMA SETTIMANA SOCIALE DEI CATTOLICI DELLA TOSCANA che vivremo dal 1° al 5 maggio 2013. In quella settimana in ciascuna diocesi potremo raccogliere comunitariamente i frutti del percorso effettuato e, a livello regionale, riunirci a convegno per la definizione e la divulgazione di un’agenda di speranza per la Toscana.
Ci auguriamo un buon lavoro e ci prepariamo all’Eucarestia con questa breve e stimolante riflessione di d. Tonino Bello:
«Se dall’Eucaristia non si scatena
una forza prorompente che cambia il mondo,
capace di dare a noi credenti l’audacia dello Spirito Santo,
la voglia di scoprire l’inedito che c’è ancora nella nostra realtà
umana è inutile celebrare l’Eucaristia.
E qui da noi c’è un inedito impensabile:
basterebbe riferirsi a coloro che non vengono a Messa,
a tutti coloro che non conoscono Gesù Cristo.
Questo è l’inedito nostro: la piazza.
Lì ci dovrebbe sbattere il Signore,
con una audacia nuova, con un coraggio nuovo.
Ci dovrebbe portare là dove la gente soffre oggi
La Messa ci dovrebbe scaraventare fuori.
Anziché dire: la Messa è finita, andate in pace,
dovremmo poter dire: la pace è finita, andate a Messa.
Ché se vai a Messa finisce la tua pace».
Segreteria organizzativa
CET Delegazione Regionale Pastorale Sociale e del Lavoro
Sito web: www.toscana.chiesacattolica.it
Email: psltoscana@gmail.com
Facebook: Cattolici Protagonisti
Twitter: http://twitter.com/CattoliciProtag
Referenti della segreteria regionale
P. Antonio Airò – 348.7074328 – email: p.antonio.a@inwind.it
Andrea Barani – 349.6986781- email: andreabarani@alice.it
Edoardo Baroncelli – 338.7445892- email: edbaronc@hotmail.com
Cattolici protagonisti – documento finale (versione pdf – 569 Kb)