Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Veronica Laparelli, la «monaca di fuoco» venerata a Cortona.

Un percorso spirituale alla ricerca del vero volto della «Monaca di fuoco», la venerabile Veronica Laparelli, si svolgerà domenica 2 marzo, alle 16, nella chiesa inferiore del monastero cistercense della Santissima Trinità a Cortona. L’itinerario sarà guidato dal professor Nicola Caldarone e da padre Teobaldo Ricci dell’Eremo delle Celle. La comunità delle monache cistercensi intende così onorare la memoria di Veronica Laparelli, la più venerata a Cortona dopo Santa Margherita.Veronica Laparelli nasce il 10 novembre 1537 da una nobile famiglia cortonese e a trent’anni entra nel monastero della Santissima Trinità, fondato poco più di vent’anni prima e del quale è abbadessa Donna Margherita Cortonesi, che diventa la sua prima biografa. Nel corso della sua lunga vita dà continuo esempio di semplicità, umiltà, gioia, libertà e saggezza. Dicono i suoi biografi che la sua vita austera è contrassegnata da caratteristiche: l’unico suo vestito nuovo è quello della sua vestizione; in seguito adopera sempre e solo vestiti vecchi e usati; riceve in parlatorio i suoi, specialmente le sorelle, ma mai si interessa degli affari di casa e degli avvenimenti mondani. Totale è la sua obbedienza alla madre badessa; la castità è per lei un culto; tutti coloro che la incontrano ammirano più che mai la sua umiltà. La sua vicenda umana è contrassegnata da miracoli, estasi mistiche, discernimento degli spiriti, episodi di carità, di aiuto ai malati e ai poveri in cui emerge la dedizione completa di un’anima nobile e santa. Si raccontano di lei fatti che hanno del prodigioso, come quando un grave incendio si sviluppa nella cucina del monastero, ed essa, tra lo spavento delle consorelle, entra in mezzo alle fiamme, spegne l’incendio e ne esce illesa.Con le sue preghiere ed esortazioni ottiene la conversione di molti peccatori; dotata di spirito profetico, legge nei cuori e vede le cose in distanza; predice la morte imminente di alcune persone ed anche la data della propria morte; opera guarigioni miracolose e liberazione di ossessi. Non c’è da stupirsi se, circondata da questo alone di santità, gode di grande fama non solo a Cortona, ma in tutta l’Umbria e la Toscana. Ci testimoniano i suoi biografi che vescovi e principi del tempo ricorrono spesso alle sue preghiere per ottenere grazie e celesti favori. Il pittore Alessandro Allori, trovandosi a Cortona nel 1595 per dipingere la Natività di Maria per la chiesa di Santa Maria Nuova, inserisce tra le figure della scena pittorica anche la venerabile, che ha allora 58 anni. Altri particolari notevoli della sua vita: profonda devozione all’Eucaristia e alla passione di Gesù; sessant’anni di vita claustrale senza mai uscire dal monastero. Gli ultimi tredici mesi della sua vita giace inferma a letto, fino a spegnersi dolcemente la sera del 3 marzo 1630. Viene sepolta dietro l’altare della chiesa del monastero, ma nel 1630 il suo corpo viene riesumato e trovato perfettamente integro.Il 24 aprile 1774 il Papa Clemente XIV emana il decreto sulle virtù eroiche della venerabile, ma, nonostante i numerosi prodigi attribuiti alla sua intercessione in vita e in morte, non si è ancora trovato un miracolo che la portasse alla beatificazione. Della Venerabile Veronica Lavarelli si conserva un carteggio di 30 lettere nell’archivio segreto del Vaticano, ma soltanto cinque sono di sua mano; le altre sono lettere indirizzate a lei da varie persone. La biografia scritta quando lei era ancora in vita dall’abbadessa del Margherita Cortonesi è tuttora inedita e si conserva nell’archivio della curia vescovile di Cortona. Citiamo due biografie di autori cortonesi: Rina Maria Pierazzi, Gloria cortonese: venerabile Veronica Laparelli, Cortona 1937; Spartaco Lucarini, Una mistica poco conosciuta, Città del Vaticano 1960; e una terza più recente di G. Febbo, Veronica Laparelli, monaca di fuoco, Cortona 1975, la cui lettura sarà utilissima per una migliore conoscenza del zvero volto» della venerabile.Benito Chiarabolli