Vita Chiesa

VERONA 2006: BENEDETTO XVI, «L’ITALIA HA PROFONDO BISOGNO DELLA SPERANZA CRISTIANA»

L’Italia di oggi è “un terreno profondamente bisognoso e al contempo molto favorevole” per una testimonianza cristiana, anche perché “si avverte la gravità del rischio di staccarsi dalle radici cristiane della nostra civiltà”. Lo ha detto questa mattina Benedetto XVI nel suo discorso ai delegati al IV Convegno ecclesiale nazionale di Verona. Secondo il Papa, in Italia c’è una “una nuova ondata di illuminismo e di laicismo” mentre “sul piano della prassi la libertà individuale viene eretta a valore fondamentale al quale tutti gli altri dovrebbero sottostare”. “Così Dio rimane escluso dalla cultura e dalla vita pubblica – ha fatto notare – e la fede in Lui diventa più difficile, anche perché viviamo in un mondo che si presenta quasi sempre come opera nostra, nel quale, per così dire, Dio non compare più direttamente, sembra divenuto superfluo ed estraneo”. Anche l’etica, ha aggiunto, “viene ricondotta entro i confini del relativismo e dell’utilitarismo, con l’esclusione di ogni principio morale che sia valido e vincolante per se stesso”. Questo tipo di cultura, ad avviso del Papa, non è “in grado di instaurare un vero dialogo con le altre culture, nelle quali la dimensione religiosa è fortemente presente, oltre a non poter rispondere alle domande fondamentali sul senso e sulla direzione della nostra vita”.

Al tempo stesso Benedetto XVI riconosce che in Italia c’è “un grande e inutilmente nascosto bisogno di speranza”, dato dal fatto che la Chiesa “è una realtà molto viva, che conserva una presenza capillare in mezzo alla gente di ogni età e condizione”. La Chiesa e i cattolici italiani sono dunque chiamati “a cogliere questa grande opportunità, e anzitutto ad esserne consapevoli”. “Il nostro atteggiamento non dovrà mai essere, pertanto, quello di un rinunciatario ripiegamento su noi stessi – ha sottolineato -: occorre invece mantenere vivo e se possibile incrementare il nostro dinamismo, occorre aprirsi con fiducia a nuovi rapporti, non trascurare alcuna delle energie che possono contribuire alla crescita culturale e morale dell’Italia”. Il Papa ha invitato a “dare risposte positive e convincenti alle attese e agli interrogativi della nostra gente: se sapremo farlo, la Chiesa in Italia renderà un grande servizio non solo a questa Nazione, ma anche all’Europa e al mondo, perché è presente ovunque l’insidia del secolarismo e altrettanto universale è la necessità di una fede vissuta in rapporto alle sfide del nostro tempo”. “L’opera di evangelizzazione – ha detto più avanti – non è mai un semplice adattarsi alle culture, ma è sempre anche una purificazione, un taglio coraggioso che diviene maturazione e risanamento”.Sir

Il testo integrale del discorso del Papa

Il nostro «diario» dal Convegno di Verona (a cura di Andrea Fagioli)