Prato
Vento di tempesta
«Una cosa così a Prato non si era mai vista»: giovedì 5 marzo erano in tanti a usare questa espressione osservando la devastazione provocata dalle raffiche di vento che, nella notte, erano arrivate a toccare picchi anche oltre i cento chilometri orari. Centinaia di alberi abbattuti, strade in tilt a causa della presenza di vegetazione e oggetti portati dal vento, coperture di scuole e capannoni letteralmente volate a metri di distanza: dalle stime del 9 marzo, i danni al patrimonio pubblico superano i 2 milioni e mezzo di euro (numeri destinati purtroppo a salire), senza contare le scuole chiuse fino a lunedì scorso e l’ordinanza per vietare l’ingresso nei giardini pubblici, a causa delle piante pericolanti. Le due pagine che seguono presentano una cornaca dei problemi accaduti alle chiese e agli edifici diocesani, ma decisamente peggio è andata alle proprietà private: per questo sono disponibili, sul sito web del Comune www.comune.prato.it e presso l’Urp di corso Mazzoni, le schede per segnalare i danni subiti da cittadini, commercianti e imprese in seguito alla tempesta di vento. Si tratta di una segnalazione e quantificazione dei danni, un’autocertificazione nella quale i cittadini saranno chiamati a fare una descrizione dell’immobile e una valutazione sommaria delle spese per il ripristino strutturale. Il rimborso potrà essere richiesto in seguito, dopo il riconoscimento del danno. La Regione ha riconosciuto infatti lo stato di emergenza ed ha chiesto anche il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale. Per quel che riguarda, invece, eventuali rifiuti di amianto ed eternit portati dal vento e trovati nelle proprietà, il consiglio è quello di chiamare Asm al numero 0574/7081.
San Giovanni Bosco, si schianta la cupola in plexiglass
Stavo parlando con un parrocchiano e poi ho sentito un schianto: era la cupola che si stava sgretolando». Don Antonio Di Miceli, parroco di San Giovanni Bosco è rimasto scioccato e ripete più volte: «Non potete capire cosa significa per un prete vedere la propria chiesa che si rompe davanti agli occhi. Non potete capire». Giovedì scorso il vento che si è abbattuto sulla città non ha risparmiato le chiese e la più danneggiata in diocesi è senza dubbio quella retta da don Antonio, che si trova lungo via Liliana Rossi, in mezzo ai territori parrocchiali di Chiesanuova, Sacro Cuore e Santi Martiri.