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VENEZUELA, CHÁVEZ PROCLAMATO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

È stato ufficialmente proclamato nuovo presidente del Venezuela, Hugo Chávez, che al termine di una breve cerimonia, inizialmente prevista ieri, ha ricevuto oggi il suo nuovo mandato presidenziale (il secondo consecutivo) che scadrà nel 2013. Lo riferiscono i media locali, precisando che la cerimonia si è svolta nella sede del Consiglio nazionale elettorale (Cne) a Caracas ed è stata presieduta dalla presidente dell’organismo Tibisay Lucena, la quale ha ratificato il trionfo di Chávez rieletto con 7.161.637 di voti, che rappresentano il 62,89% di tutte le preferenze espresse. Il suo rivale, il conservatore Manuel Rosales, si è fermato al 37,18%.

Le elezioni presidenziali di domenica, concluse con la netta riconferma di Hugo Chávez Frias, “dimostrano una stabilità istituzionale che contribuirà a consolidare la convivenza democratica”: lo ha detto il capo degli osservatori dell’Organizzazione degli stati americani (Osa), l’uruguayano Juan Fisher, esprimendo anche “soddisfazione per l’affidabilità del sistema di voto” totalmente automatizzato. L’astensione è stata attorno al 25,3% e il presidente uscente ha guadagnato suffragi in tutti gli stati del paese, incluso quello petrolifero di Zúlia, governato da Rosales.

Secondo alcuni osservatori, la novità sostanziale è stata l’ammissione della sconfitta da parte del candidato battuto, un gesto inedito rispetto alle elezioni legislative del 2005, disertate in blocco dall’opposizione per presunti “brogli”, mai confermati, e al referendum revocatorio del mandato presidenziale del 2004, contestato dalla minoranza per “irregolarità” non comprovate.

Per Carlos Romero, docente dell’Università centrale del Venezuela, la vittoria di Chávez lo rafforza nel panorama internazionale e gli offre l’occasione per distendere i rapporti con gli Stati Uniti che già ieri, per bocca del sottosegretario Usa per l’America Latina, Thomas Shannon, avevano definito le elezioni “un’espressione democratica” del popolo. “È buono che almeno un rappresentante degli Usa riconosca che in Venezuela siamo in democrazia” ha replicato Chávez in un messaggio inviato a George W. Bush.

Nessuna apertura, invece, è giunta dal Perù con cui le relazioni diplomatiche, nell’aprile scorso, si sono deteriorate con il ritiro degli ambasciatori di entrambi i paesi per quelle che Lima ha qualificato “ingerenze nella campagna elettorale peruviana” in occasione delle presidenziali vinte da Alan García. “Non invieremo al signor Chávez alcun messaggio di felicitazioni perché lui ha fato altrettanto con il presidente García” ha riferito il ministro degli Esteri peruviano José Antonio García Belaunde.

Misna