Un esempio di film laico che contiene una dimensione valoriale condivisibile’ nell’ambito di un territorio più alto, quello della cultura della vita che, come il film dimostra, appartiene all’umanità e non agli schieramenti. E’ il giudizio sul film Lo Spazio bianco di Francesca Comencini, presentato in questi giorni alla Mostra del Cinema di Venezia, e al quale è stata assegnata la prima edizione del premio Gianni Astrei pro life del Family Festival e del Movimento per la vita (Mpv). Forse, anche al di là delle stesse intenzioni della regista, il film dimostra l’incontenibile forza della vita, che, anche se imperfetta’ riesce a riempire il vuoto di un’esistenza, si legge nella motivazione del premio. Il film merita grande apprezzamento dice Carlo Casini, presidente del Mpv perché racconta una vicenda vera, che tante giovani donne si trovano a dover affrontare. Il valore della maternità, il coraggio del genio femminile, il significato della vita nascente come la novità che riempie il vuoto e come freccia di speranza: questi i contenuti proposti dal film, il cui linguaggio assolutamente laico prova la natura semplicemente umana dei valori proposti. Per Casini il film costituisce, dunque, una opportunità di dialogo tra credenti e non credenti, tra la meditazione moderna sulla condizione femminile e l’altrettanto moderna contemplazione della vita umana.Sir