Vita Chiesa

Veglia dei giovani alla Verna con La Pira e San Francesco

di Samuele Bartolacci«Prima di partire, Beatissimo Padre, io feci una visita a La Verna ed a Camaldoli: alla Verna, perché mai ho intrapreso “imprese” di questo tipo senza andare prima alla Verna: La Verna – e San Francesco – l’ho sempre vista come una terrazza di Cristo “sul mondo di Abramo” (maomettani ed ebrei): fu questo mondo di Abramo l’ansia missionaria di San Francesco: quindi nessuna iniziativa apostolica in ordine a questo mondo (o, in genere, missionaria) senza prima chiedere l’aiuto e l’intercessione di San Francesco». Così scriveva Giorgio La Pira in una lettera a Giovanni XXIII, di ritorno dal suo primo viaggio a Mosca. In accordo con le parole del «Professore», il Comitato Nazionale per il Centenario di La Pira, insieme al Centro Internazionale Studenti «Giorgio La Pira» e all’Opera per la Gioventù «G. La Pira», ha promosso, in collaborazione con i Frati Minori del Santuario de La Verna, un incontro su La Pira, in occasione della Solennità delle Stimmate del 17 settembre.Il pomeriggio del 16, nella Sala Santa Chiara del Santuario, si è tenuta una conferenza su «Preghiera, Povertà e Pace a cento anni dalla nascita di Giorgio La Pira»; sono intervenuti Suor Roberta Vinerba, direttrice della Scuola di Teologia Leone XIII di Perugia, Corrado Corghi, già vice direttore del Centro Nazionale per il Volontariato e Giorgio Giovannoni, della Fondazione La Pira, già collaboratore del Professore.

L’«incontro» tra S. Francesco e La Pira non è casuale, ma consegue al ben lucido progetto del Professore, che vedeva nel Santo di Assisi il punto di riferimento per ogni attività missionaria e di dialogo. Queste due giornate di incontro a La Verna, dedicate specificatamente ai giovani, sono risultate, nel quadro delle celebrazioni del centenario, particolarmente appropriate in relazione al contesto attuale, in cui il dialogo e il superamento della paura dell’altro appaiono come strumenti determinanti per la costruzione di un mondo di pace.

I tre aspetti toccati dai relatori sono stati parte costitutiva della vita e dell’operato di Giorgio La Pira e la riflessione su di essi si fa oggi più che mai necessaria. I giovani presenti hanno avuto una «lezione» sull’apertura alla Vita, sul superamento dell’egoismo e sull’imparare a donarsi. «La Pace è armonia», come ha ricordato Giovannoni, ma la si raggiunge solo riuscendo a «morire a sé stessi».

Questo, come suggerito da Suor Roberta lo si può imparare tramite la preghiera, non solo dedicando del tempo a Dio, ma «facendo della propria vita una preghiera», realizzando un’unione intima col Padre al servizio dei fratelli. È sicuramente l’amore per i poveri e per la povertà che faceva di La Pira un uomo libero da ogni condizionamento o legame e gli forniva la spinta per ogni sua azione politica; La Pira si «fidava di ogni povero che chiede», come ci ha ricordato Corghi e questo appare anche per noi, nonostante le difficoltà, lo stile di vita a cui tendere.

I partecipanti all’incontro, introdotti così in un clima di riflessione e meditazione, si sono poi uniti ad altri giovani ed hanno preso parte alla Veglia per la Solennità delle Stimmate. Partendo da Chiusi della Verna, dopo l’introduzione del Padre provinciale dei Frati minori, una lenta processione si è mossa verso il Santuario, arrivando per la celebrazione Eucaristica notturna.

Il giorno successivo si è tenuta poi la Messa solenne, presieduta dal Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori, padre Josè Carballo. Per i giovani è stata sicuramente una occasione per fermarsi a riflettere sulla propria vita, cercando di calarsi più profondamente nel Mistero di Dio.