Vita Chiesa
VATICANO, INAUGURAZIONE ANNO GIUDIZIARIO: 640 PROCESSI CIVILI E 225 PENALI NEL 2011
(ASCA) – Città del Vaticano – É stato inaugurato questa mattina l’anno giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, con una cerimonia a cui hanno partecipato il segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone e il ministro della Giustizia Paola Severino. Tra le altre autorità presenti, il presidente della Corte costituzionale Alfonso Quaranta, il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Luca Palamara, Giovanni Conso, Giovanni Maria Flick, Piero Alberto Capotosti, il presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, monsignor Giuseppe Bertello. Nel 2011 si sono svolti nella Città del Vaticano 640 processi civili e 226 penali, di fronte a un totale di soli 492 abitanti: una contraddizione, ha spiegato questa mattina il promotore di giustizia vaticano, l’avvocato Nicola Picardi, nella sua relazione per l’apertura dell’anno giudiziario in Vaticano, dovuta non alla particolare litigiosità dei cittadini dello Stato più piccolo del mondo, ma al fatto che 18 milioni di pellegrini e turisti transitano ogni anno nella Basilica di San Pietro o nei Musei Vaticani. E’ a loro che va imputato il 99 per cento del contenzioso. Preoccupazioni ed ombre restano invece per l’applicazione della nuova normativa sul pubblico impiego e la revisione del diritto penale vaticano in materia economica e finanziaria, dopo la creazione della nuova Autorità indipendente in materia di reati finanziari, con il rischio di un aumento esponenziale del carico del lavoro del piccolo personale giudiziario del Vaticano. A suscitare preoccupazioni è soprattutto l’applicazione della normativa sull’antiriciclaggio in vigore dal primo aprile 2011 per cui Benedetto XVI con il Motu Proprio ha istituito l’Autorità di Informazione Finanzaria (AIF) al fine di contrastare e reprimere tutte quelle attività illecite che minano le fondamenta della società civile, costituendone una minaccia per il mercato, l’economia, la pace e la sicurezza internazionale. La nuova Autority è investita di poteri molto ampi, tra cui quello di effettuare controlli sul denaro in entrata o in uscita dallo Stato o di irrogare sanzioni.