Vita Chiesa

VATICANO, IL GRAZIE DEL PAPA AL CARD. SODANO; CARD. BERTONE: «QUESTO INCARICO E’ FIACCOLA CHE ARDE»

“Se la Chiesa è una nave che deve sempre affrontare nuove sfide per l’evangelizzazione del mondo, noi sappiamo bene che il Papa ne è il nocchiero e che la Santa Sede in generale, con tutta la sua struttura ben compaginata, è come la prora di questa nave”. Quest’immagine è stata evocata, stamattina, dal card. Angelo Sodano, nel suo saluto a Benedetto XVI durante l’udienza concessa oggi dal Papa a Castelgandolfo ai card. Sodano e card. Tarcisio Bertone, in occasione dell’avvicendamento alla guida della Segreteria di Stato vaticano.

Dopo aver ringraziato il Papa per “quest’incontro fraterno”, anche con i collaboratori della Segreteria di Stato, il card. Sodano ha paragonato questi ultimi alle “famose api che distinguono lo stemma del Papa Urbano VIII” per il loro lavoro quotidiano. Il card. Sodano ha, quindi, evidenziato che “un ringraziamento debba essere rivolto non tanto a me, quanto a coloro che mi hanno aiutato in questi anni” e che continueranno nel loro servizio “fatto di discrezione e di grande fiducia nel Signore”. Per loro il card. Sodano ha chiesto al Papa una “parola d’incoraggiamento” perché “possano continuare ad aiutarLa nell’alta missione che lo Spirito Santo Le ha affidato”.

Un “vivo ringraziamento per la fedeltà, l’illuminata competenza, la dedizione e l’amore” posto “nell’operare per il bene della Chiesa, accanto a diversi Successori dell’apostolo Pietro” è stato rivolto da Benedetto XVI al card. Angelo Sodano. “Le sono particolarmente grato per la dedizione con cui ha seguito il lavoro quotidiano della Segreteria di Stato e delle Rappresentanze Pontificie nei vari Paesi del mondo, come della sollecitudine da Lei dimostrata verso tutto il loro personale” scrive il Papa al card. Sodano e “mi faccio interprete anche di quelli di tutti coloro che nel corso degli anni L’hanno conosciuta e hanno ammirato il buon senso, la prudente saggezza e l’indefesso zelo con cui, senza risparmio di energie, ha svolto la Sua missione, tenendo conto unicamente del bene supremo della Chiesa”. “La Santa Sede – conclude il Pontefice – continuerà a beneficiare anche in futuro del Suo apporto, e di questo anche Le sono grato, perché Ella con eguale entusiasmo e generosità opererà nell’importante ufficio di Decano del Collegio Cardinalizio e come Membro di diversi Dicasteri della Curia Romana e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano”.

“È un momento in un certo senso di tristezza, ma soprattutto di profonda gratitudine”. Al termine della cerimonia di congedo dall’ufficio di Segretario di Stato del card. Angelo Sodano e della nomina a Segretario di Stato del card. Tarcisio Bertone – tenutasi oggi a Castel Gandolfo – Benedetto XVI ha parlato “a braccio” rivolgendo ancora un ringraziamento al Segretario uscente, del quale ha riconosciuto “la dedizione, la competenza e la volontà di servire”. Ha poi rivolto un pensiero a “tutti i collaboratori e le collaboratrici” e “le Rappresentanze Pontificie nel mondo”, una “grande rete di collaborazione” che permette alla Chiesa e al Papa di rispondere al mandato del Signore.

“In questi ultimi anni – ha aggiunto il Santo Padre, ricordando anche l’esperienza alla guida della Congregazione per la dottrina della fede – ho capito sempre più quanta competenza sia qui presente, quanta dedizione, quanta umiltà e quanta volontà di servire realmente il Signore nella sua Chiesa”. Un’attività curiale che “in realtà è lavoro pastorale in senso eminente – ha precisato Benedetto XVI – perché aiuta a guidare il popolo di Dio sui pascoli erbosi, come dice il Salmo, dove la Parola di Dio è presente e ci nutre per tutta la nostra vita”.

Una “fiaccola che un capace e fecondo ministero di primo collaboratore del Santo Padre ha saputo far ardere, di generazione in generazione, a servizio della Chiesa e del mondo”. Così, rivolgendosi a papa Benedetto XVI, che poco prima aveva letto la bolla di nomina, il card. Tarcisio Bertone, da oggi segretario di Stato vaticano, definisce il ministero a cui è stato chiamato. Come segno di continuità, Bertone porta con sé “la croce del card. Agostino Casaroli”. Consapevole della “pesante responsabilità” che la guida della Segreteria di Stato comporta quotidianamente, il porporato auspica unicamente di attuare il suo motto episcopale: “Fidem custodire, concordiam servare”, confortato dalla convinzione di aver “l’opportunità di contribuire in modo speciale a realizzare tale ideale”. Il neo segretario, nel messaggio di saluto, menziona poi la “guida sapiente e impareggiabile del Santo Padre” come motivo di “grande incoraggiamento”, nonché il “lavoro insostituibile e spesso nascosto che tutto il personale della Segreteria di Stato e delle Rappresentanze Pontificie svolge quotidianamente e con spirito di sincera e ammirevole abnegazione”. Infine, il pensiero va ai “monasteri contemplativi”, a molti dei quali ha scritto personalmente, “chiedendo loro l’aiuto permanente della preghiera d’intercessione”.Sir