La nota teleimbonitrice Vanna Marchi e altri sono stati condannati a vari anni di carcere. Condanna per fortuna ancora non «definitiva». Che senso ha una sentenza simile? Non sarebbe più logico e giusto condannare i truffatori a risarcire le persone truffate? Ma chi va in carcere ovviamente non potrà risarcire nessuno. In pratica i giudici carcerieri beffano le persone truffate e diventano complici dei truffatori. O no?Marzia Canitto ProsperiRomaCapisco quel che vuol dire: quasi sempre chi subisce una truffa deve intentare una causa penale per veder condannati i truffatori ed una civile, assai incerta nell’esito, per essere risarcito. Questa volta però, pur trattandosi di un procedimento penale, il Tribunale ha condannato Vanna Marchi e Stefania Nobile non solo a 10 anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, e per cinque anni da televendite, ma anche a due milioni e 200 mila euro di risarcimenti per le oltre cento persone costituitesi parti civili. E senza essere «giustizialisti» mi sembra difficile non approvare una condanna simile per chi ha speculato sul dolore e le difficoltà di gente semplice e credulona.Claudio Turrini