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Vaccini: Oxfam-Emergency, “disuguaglianze tra Paesi ricchi e poveri più acute che mai”
A un anno esatto dalla dichiarazione di pandemia da Covid-19 da parte dell’Oms, la disuguaglianza tra Paesi ricchi e poveri nell’accesso ai vaccini “è più acuta e drammatica che mai”. Le nazioni più ricche “nell’ultimo mese hanno vaccinato in media una persona al secondo, mentre la stragrande maggioranza dei Paesi in via di sviluppo ancora non è stata in grado di somministrare una singola dose, con una carenza strutturale di forniture mediche e scorte di ossigeno.
Ma anche tra i Paesi più ricchi le differenze sono enormi: negli Usa ogni secondo si vaccinano 35 persone, nel Regno Unito 9, in Germania, Spagna, Francia e Italia solo 2, in Belgio, Svezia e Danimarca poco più di 20 persone ogni minuto”. È l’allarme lanciato da Oxfam e da Emergency, membri della People’s vaccine alliance, in occasione dell’incontro dell’Organizzazione mondiale del commercio in programma oggi. Riunione che vede la contrapposizione di molti Paesi ricchi – inclusi Usa, Unione europea e Regno Unito – alla proposta di oltre 100 Paesi in via di sviluppo di superare l’attuale monopolio detenuto dalle aziende farmaceutiche sui brevetti dei vaccini. “Una proposta, che, se venisse approvata – ricordano le due organizzazioni -, consentirebbe di aumentare la produzione mondiale e avviare la distribuzione in tutti i Paesi poveri che ne hanno immediato bisogno”. Allo stato attuale la distribuzione di vaccini, che nei Paesi a basso reddito inizierà nelle prossime settimane tramite il sistema Covax, porterà a coprire appena il 3% della popolazione entro la metà dell’anno e il 20% entro la fine del 2021. I primi a farne le spese saranno i Paesi già distrutti da anni di guerra e messi in ginocchio dalla crisi climatica, come Sud Sudan, Yemen, Malawi. Quasi 1 milione di persone in tutto il mondo hanno firmato l’appello della People’s vaccine alliance, per chiedere ai Paesi ricchi di smettere di proteggere il monopolio dei colossi farmaceutici. Il 10 e l’11 marzo, più di 100 Paesi in via di sviluppo, con in testa Sudafrica e India, torneranno a chiedere all’Organizzazione mondiale del commercio una sospensione della proprietà intellettuale dei vaccini, per rimuovere le barriere legali e permettere a più Paesi e industrie di produrli.