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Uruguay: elezioni presidenziali, ballottaggio tra Martínez e Lacalle il 24 novembre
In Uruguay bisognerà attendere il ballottaggio del 24 novembre per vedere se la sinistra del Frente Amplio, con Daniel Carlos Martínez, riuscirà a confermarsi alla presidenza o dovrà cedere il passo dopo tanti anni al Partito nazionale di destra di Luis Alberto Lacalle Pou.
I dati dello scrutinio parziale fotografano un distacco di dieci punti tra i due contendenti: Martínez è al 38,2%, Lacalle al 28,2%. Un vantaggio per nulla rassicurante per il candidato del Frente Amplio, che aveva l’obiettivo minimo di superare il 40%. I due maggiori candidati perdenti, Ernesto Talvi del Partido Colorado (12%) e la novità di questa tornata, il nazionalista Guido Manini Ríos della lista Cabildo Abierto (quasi l’11%), appartengono più naturalmente al fronte di centrodestra.
«Tradizionalmente l’Uruguay è un Paese stabile e da anni governa la sinistra – spiega al Sir Adolfo Garcé, politologo dell’Università della Repubblica -. Stavolta c’è un clima di maggiore incertezza. Ma il nostro non è un Paese in crisi. Certo, il Frente Amplio governa da molti anni, una flessione è fisiologica. Mettiamoci l’economia che cresce meno di prima, l’aumento di povertà e criminalità… ed ecco che cresce la voglia di cambiare. Vediamo cosa succederà al secondo turno, anche tra noi analisti ci sono idee diverse».