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«Uno di noi»: l’impegno continua. Appello a medici, giuristi e politici
Prosegue l'impegno per la difesa dell'embrione e il diritto alla vita, dopo la raccolta di due milioni di firme depositate in sede Ue e respinte, nel 2014, dalla Commissione. Il «traino» della Giornata del 5 febbraio e l'appuntamento su scala continentale il prossimo 9 maggio. Carlo Casini, «regista» della proposta, ne anticipa i contorni e gli obiettivi.
«È giunto il momento di un impegno forte e generale dell’intera comunità cristiana per portare a conclusione l’appello all’Europa» denominato «One of us» (Uno di noi). Carlo Casini, giurista, già eurodeputato, presidente onorario del Movimento per la vita, è uno dei referenti in sede europea dell’iniziativa volta alla protezione dell’embrione nelle azioni e nella legislazione Ue. Una battaglia lunga, in salita, che ha già vissuto alcune tappe, non sempre fortunate, negli scorsi anni. Ma Casini non demorde e rilancia: «One of us è il nome dell’Iniziativa dei cittadini europei», forma di democrazia dal basso prevista nel Trattato di Lisbona, «che nel 2013 depositò presso la Commissione esecutiva di Bruxelles quasi 2 milioni di firme raccolte in tutti i 28 Stati dell’Unione. Era chiesta una cosa piccola e semplice: che l’Europa non fornisse più contributi economici per distruggere esseri umani allo stato embrionale». Come è noto nel 2014, la Commissione ha deciso di non prendere in considerazione quella domanda. «Ma il Comitato organizzatore dell’iniziativa non si è arreso».
Federazione permanente. Da allora il Comitato promotore di «One of us» si è trasformato in Federazione permanente di 35 associazioni nazionali; ha scelto come proprio nome «Uno di noi per la vita e la dignità dell’uomo»; ha rilanciato l’appello all’Europa chiamando a sottoscriverlo, in forma di testimonianza, coloro che – chiarisce Casini – hanno una particolare responsabilità verso la vita nascente: personale sanitario (medici, farmacisti, ostetriche, infermieri), giuristi (magistrati, avvocati, professori), politici di qualsiasi livello. «È vero, è giusto, è doveroso riconoscere che ogni figlio, anche se appena concepito, è ‘uno di noi’: questo è il contenuto della triplice testimonianza che sarà presentata alle istituzioni europee il 9 maggio prossimo», svela al Sir lo stesso Casini. Il 9 maggio è una data-simbolo, perché è la «festa dell’Europa» che ricorda l’inizio del cammino, nel 1950, verso l’unità del Vecchio Continente.
Le parole di Madre Teresa. Casini amplia la riflessione: «Il tema della prossima Giornata per la vita (5 febbraio) ci dà un forte impulso: ‘Uomini e donne per la vita nel solco di Madre Teresa’. La santa dei poveri ripeteva sempre, anche di fronte ai potenti della terra, che ‘il bambino non nato è il più povero dei poveri’». Questo è il solco della Giornata per la vita «nel quale possono inserire le loro testimonianze medici, giuristi, politici». Ma «tutti devono contribuire alla semina risvegliando la sensibilità e il coraggio degli operatori sanitari, dei giuristi e dei politici convincendoli ad aderire all’iniziativa».
«Congiura contro la vita». La comunità cristiana è chiamata, sollecita il giurista, a «coglierne la grandissima importanza. È in pieno svolgimento una ‘congiura contro la vita’ – sostiene – la cui arma principale è la censura, il silenzio, il rifiuto dello sguardo verso il più piccolo e povero dei nostri simili». La scienza medica, «che conosce il concepito», insieme a quanti «vogliono essere servitori della giustizia e del bene comune», può «fermare la congiura e contemporaneamente può salvare molte vite umane offrendo alle madri e alle famiglie l’unica solida ragione che fonda il coraggio dell’accoglienza». Aggiunge: «Di fronte al tentativo di affermare l’aborto e la distruzione di embrioni nei laboratori biotecnologici come diritto umano fondamentale, fino al punto di punire ogni parola rivolta alla donna per proseguire la gravidanza (come avviene in Francia), la cultura europea deve alzarsi in piedi e proclamare la verità sull’uomo, sulla dignità, sull’uguaglianza, sui diritti umani».
«Occasione straordinaria». La Giornata per la vita sarebbe, dunque, «un’occasione straordinaria» per rilanciare la seconda fase della iniziativa «Uno di noi», ma «non può essere solo un momento celebrativo, isolato rispetto alle doverose azioni quotidiane in difesa della vita. Non c’è più tempo da perdere. Riflettere comunitariamente sull’importanza» dell’iniziativa «Uno di noi», è «un modo di preparare da subito la giornata del 5 febbraio», i cui «benefici effetti potranno prolungarsi nei mesi successivi con l’ulteriore approfondimento tramite incontri di ogni tipo e ripetuti interventi sui mezzi di informazione». Per aderire è sufficiente «cliccare» sul sito www.oneofusappeal.eu, ovvero sottoscrivere le schede scaricabili (e fotocopiabili) dal sito www.unodinoi.org, dove si possono leggere anche ulteriori informazioni.