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Università, rivoluzione in vista. Stop a economia e ingegneria.

E’ un futuro a dir poco incerto quello che si intravede all’orizzonte per il Polo universitario aretino. Il rettore dell’ateneo di Siena Angelo Riccaboni ha ufficializzato una notizia che era già nell’aria da alcuni mesi: i due corsi in ingegneria ed economia, che raccolgono attualmente 400 iscritti e 90 matricole, non verranno più riattivati. Gli studenti che hanno già intrapreso la triennale, potranno concluderla, ma non ci saranno nuove iscrizioni. Come ha spiegato Riccaboni, non si tratta di tagli dovuti alla crisi economica, ma all’applicazione della nuova normativa nazionale, che prevede parametri rigidi in termini numerici. «Servono dodici docenti per ingegneria e dodici per economia – ha spiegato il rettore – e noi questi docenti non li abbiamo».Una prospettiva che lascia ben poche speranze, ma di fronte a cui la classe dirigente aretina non alza bandiera bianca. Categorie economiche in primis: «Il capoluogo e il suo territorio hanno necessità di una presenza universitaria, in grado di inserirsi al meglio nel tessuto economico locale – ha dichiarato il presidente della Camera di commercio Giovanni Tricca – noi siamo disposti a mettere in campo tutti gli interventi necessari per ottenere questo risultato, oltre ai 2 milioni e 44mila euro impegnati dal 1999 ad oggi».Ma non finisce qui. Perchè, se c’era una certezza per il Polo universitario aretino, era quella legata alla facoltà di Lettere e Filosofia del Pionta. Una certezza divenuta ora più vacillante. Si, perché a rischiare ora sarebbe anche Lettere e in particolar modo il corso principe della facoltà. In base ai nuovi parametri di legge previsti dalla riforma Gelmini, infatti, il corso più caratterizzante della facoltà aretina non avrebbe il numero minimo di iscritti richiesto per continuare ad esistere. La facoltà di Lettere conta ad oggi tre corsi di laurea triennali: lettere, lingue e scienze della formazione. Gli ultimi due corsi si spartiscono la fetta più importante degli iscritti con, rispettivamente, 78 matricole per lingue e 81 per scienze della formazione. Sono solo 43, invece, le matricole per Lettere, contro le 63 del 2009. Cerca invece di gettare acqua sul fuoco il rettore Angelo Riccaboni. «Stiamo cercando di riqualificare l’intero Ateneo senese a partire dai poli universitari. Una riqualificazione che deve tenere conto delle modifiche previste dalla Riforma. Gli interventi che anche ad Arezzo stiamo mettendo in atto sono in linea con le nuove normative. Riqualificare vuol dire dare più spazio alla ricerca e ai master, più spazio alle cose positive che già ci sono». di Beatrice Bertozzi