Italia
Unità, diversità dialogo e… pace nel nome di La Pira
Enzo Cacioli, delegato regionale dell’Ac e principale promotore dell’incontro fiorentino che si inserisce nel «Progetto cittadinanza» ricorda la lettura che La Pira faceva in chiave attuale del profeta Isaia: «Siamo sul crinale apocalittico della storia. Dal 6 agosto del 1945, giorno in cui esplose l’atomica su Hiroshima, l’umanità ha una sola alternativa fra le due: cadere nel baratro della distruzione o scegliere i mille anni di pace». Il sentire di Isaia era quello dei mille anni di pace e La Pira li indicava come unica alternativa percorribile per l’umanità. «La Pira spiega Cacioli afferma sempre il valore della pace come prospettiva, come obiettivo concreto, attuale, operativo e come metodo di lavoro nel presente. Ecco perché cerca sempre il dialogo, il negoziato, riconosce il valore dell’obiezione di coscienza, persegue il disarmo, la pace, l’unità del genere umano».
«A venticinque anni dalla morte di Giorgio La Pira vogliamo cogliere in tutta la sua capacità espressiva dicono gli organizzatori del convegno l’appello alla bellezza, alla pace e all’armonia che Firenze e la nostra terra di Toscana esprimono nei confronti dell’intera umanità, vocazione fortemente delineata e perseguita dall’opera lungimirante e profetica del professore, indimenticabile sindaco della città. La Pira, quale sindaco di Firenze, richiamava l’urgenza di collocare ogni nostra riflessione nell’orizzonte storico della ricerca dell’unità, della giustizia e della pace universale. In giorni nuovamente segnati dal sangue e da una diffusa sfiducia in ordine al cammino storico dell’umanità, vogliamo riproporre ed attualizzare l’inderogabile prospettiva del sentiero di Isaia».
Ma La Pira nella situazione attuale cosa farebbe? «Quello che ha fatto allora risponde ancora Bianchi , ovvero non ha mai chiamato nemico nessuno, ha promosso un processo di de-nemicizzazione ed ha cercato il dialogo ad ogni costo, chiedendo a tutti di essere ben consapevoli che una guerra è un’avventura senza ritorno. La Pira è stato un profeta della pace e lo sarebbe anche oggi».