A mio avviso il disegno di legge Cirinnà nasce in un contesto culturale generale dominato da due elementi: anzitutto, l’idea che la libertà si possa garantire assegnando diritti e basta: una grande illusione, perché invece lo spazio della libertà è innanzitutto lo spazio della persona e della società civile. L’altro elemento è che ci sono gruppi di pressione che spingono consapevolmente verso una concezione sempre più individualistica dei rapporti e dellavita sociale, una sorta di dittatura del desiderio individuale». Aesprimere questo giudizio è Andrea Simoncini, ordinario di Dirittocostituzionale all’Università di Firenze, che non fa sconti neppuresulla compatibilità del testo in questione con la nostra Cartafondamentale.Intervista di Marco Lapi. Montaggio di Matteo Fagioli