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UNIONE EUROPEA: UN DOCUMENTO DELLA COMECE SULLA RESPONSABILITA’ DEI CATTOLICI
Oggi, dopo l’adesione dei dieci nuovi Stati membro, il progetto dell’Unione europea ha bisogno di essere vivificato secondo lo spirito che fu alla sua origine, nel 1950. La grande sfida per l’Europa oggi è capire come risvegliare l’entusiasmo dei nostri popoli per la causa europea e per l’idea di fraternità tra tutti. Nasce da questa duplice esigenza il documento dal titolo Il futuro dell’Unione Europea e la responsabilità dei cattolici che la Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) presenterà giovedì 12 maggio a Bruxelles.
Dopo l’analisi, gli episcopati europei riuniti nella Comece invitano gli europei a domandarsi che cosa significa per l’Unione europea il fatto di essere eredità privilegiata della Tradizione cristiana e a riflettere su come poter parlare di una Europa cristiana, non soltanto nelle sue fonti e nelle sue origini, ma anche nel suo progetto e nei suoi obiettivi.
I vescovi tengono a ribadire che la tradizione cristiana non appartiene solo al passato. Essa non si riduce ad un patrimonio di esperienze storiche e di saggezza politico-sociale ma continua a nutrire l’impegno dei cittadini che si riconoscono esplicitamente come credenti in Cristo. Poi una seconda precisazione: la missione primaria della Chiesa non è quella di dare all’Europa un progetto politico determinato ma di offrire un contributo indiretto ma molto significativo alla vita dei paesi.
Nella terza parte del documento, dedicata appunto al contributo delle Chiese all’Europa, i vescovi affermano che i cattolici non hanno soluzioni chiave alla mano’ da proporre per risolvere le sfide. Sanno però di essere eredi di una tradizione antica, che ha particolarmente segnato il continente europeo. E’ una eredità in movimento e aperta. In movimento, perché coinvolge in mille modi laici, Chiese, diocesi e perchè è un impegno che si svolge nelle scuole, negli ospedali, nelle biblioteche, nelle università, tra i giovani contribuendo alla vitalità culturale e spirituale dell’Unione.