Toscana

Una Via Crucis dedicata ai fratelli e le sorelle delle Misericordie morti per Covid: l’inaugurazione oggi all’Antella

Le oltre 800 Misericordie d’Italia hanno oggi ricordato i volontari delle Misericordie morti per il covid 19 con l’inaugurazione di uno speciale monumento ai cui piedi è stata deposta una speciale corona di fiori inviata dal Presidente della Camera Roberto Fico. La cerimonia è stata organizzata dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia assieme alla Misericordia dell’Antella.

Alla cerimonia, che si è tenuta presso la cappella della Misericordia dell’Antella, in provincia di Firenze sono intervenuti il Vescovo Franco Agostinelli, Correttore Nazionale della Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, la Vice Prefetta Vicaria, il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il Presidente Toscano dei Sindaci italiani (ANCI), Matteo Biffoni, il Sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, l’Assessore del Comune di Firenze Cecilia Del Re, Giuseppe Carriero in rappresentanza della Consulta delle Aggregazioni Laicali della Diocesi di Firenze e varie autorità. A causa delle norme anti covid la partecipazione è stata limitata solo ad alcune autorità.

Tutto nasce dal dono di tre fratelli fiorentini (Franco, Andrea, Piero) che il 29 aprile 2020 hanno perso la propria sorella, Elena Mariani, volontaria sulle ambulanze di una Misericordia fiorentina, ma che lavorava in un supermercato del comune metropolitano di Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze. Uno di loro, oggi impegnato  nella Misericordia dell’Antella, in quel comune, vedendo che la cappella è sprovvista delle stazioni della Via Crucis ha deciso, con gli altri fratelli, di donare le 14 stazioni mancanti, e di farlo non solo nella memoria della sorella Elena, ma anche di tutti i confratelli e consorelle, e sono tanti, delle Misericordie di tutta Italia che sono morti a causa del covid 19.

L’alto valore del volontariato – ha detto nel suo saluto istituzionale a nome di tutti i Sindaci d’Italia il Sindaco Matteo Buffoni, Presidente ANCI Toscana, intervenuto anche in rappresentanza del Presidente Nazionale il Sindaco Antonio Decaro -, il ruolo fondamentale che questo ha sempre avuto per le nostre comunità sono indiscutibili. E ancora di più lo abbiamo visto nell’ultimo anno, quando le donne e gli uomini impegnati nel terzo settore sono stati un punto di riferimento per affrontare la pandemia, sostenere chi aveva bisogno, aiutare a far sì che nessuno restasse indietro. Supporto e sostegno ma soprattutto fattore cruciale di coesione sociale, l’attività svolta dalle Misericordie e da tutto il mondo del volontariato sono ancora una volta un pilastro irrinunciabile. Oggi il nostro pensiero va a coloro che hanno dedicato tempo ed energie per gli altri, anche a costo della loro stessa salute e della propria vita, con immensa generosità.  A tutti loro va il nostro ringraziamento, come cittadini e come sindaci d’Italia”.

E un invito a tutti i sindaci italiani a non dimenticare i propri concittadini morti a causa del covid e’ venuto dai parenti di una volontaria morta per il covid: “Fino a quando gli italiani non hanno visto i numerosi camion militari in fila pieni delle bare dei cittadini di una sola città – ha evidenziato Franco Mariani, che ha perso la sorella Elena di 44 anni – il paese non ha preso coscienza della drammaticità che ha causato e che continua a causare questa pandemia mondiale. Questo perché l’essere umano, e oggi più che mai in una società sempre più multimediale, ha bisogno di una immagine visibile per rendersi conto delle cose. Per questo ringrazio l’Assessore Cecilia Del Re, del Comune di Firenze, che tanto si sta spendendo per visualizzare attraverso tanti alberi, uno per ogni vittima. che sarà piantato a primavera per Elena e per gli altri 525, ad oggi, fiorentini morti a causa del covid 19. Invito tutti i Sindaci d’Italia, e chiedo al Sindaco Biffoni di farsi interprete presso tutti i suoi colleghi dell’Anci, a far sì che dove ci sono stati cittadini morti per il covid 19 – e sono veramente pochissimi i Comuni che hanno avuto questa fortuna – i Sindaci appongano una lapide, un albero o intraprendano una iniziativa simile in loro ricordo. Perché sarebbe disumano dimenticarsi di cosi tante inermi vittime”.

Il nostro pensiero – ha detto il Sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini – va a tutti i volontari delle Misericordie sconfitti dal virus prestando servizio per le loro comunità. Consapevoli, nel dolore, che ciò che ci hanno donato è però ancora nelle nostre mani. Il loro esempio è un’eredità collettiva, una lezione da cui ciascuno di noi può trarre spunto e insegnamento, la speranza con cui guardare al futuro. Il nostro comune, con la Via Crucis donata dai fratelli Franco, Andrea e Piero Mariani per ricordare la sorella Elena, volontaria della Misericordia scomparsa per colpa del Covid, diventa custode della memoria di tutti i volontari delle Misericordie d’Italia morti a causa della pandemia. Un sincero ringraziamento alla famiglia Mariani per questa iniziativa, e un grazie di cuore alla Misericordia e ai suoi eroi per ricordarci ogni giorno sul campo cosa significhi donare”.

“Siamo onorati – ha evidenziato il Governatore dell’Antella Paolo Nencioni, da qualche settimana Tesoriere Nazionale della Confederazione – di poter essere il ‘cuore’ di questo momento nazionale di preghiera in ricordo di tutti i Confratelli e Consorelle di tutte le Misericordie d’Italia morti per il covid 19, e che la nostra cappella diventi lo scrigno che ricorderà per il futuro, attraverso questa Via Crucis, strumento di devozione e di pietà religiosa, la memoria dei tanti Volontari che sono morti nel corso di questa pandemia. Un caro pensiero, assieme al Magistrato, lo rivolgo a tutte le famiglie che sono state colpite da un lutto cosi tremendo, reso ancora più crudele dal fatto che nessuno di loro ha potuto stare accanto ai loro cari nel momento del trapasso e dare loro un ultimo saluto da vivo; spesso nemmeno potendo celebrare il loro funerale”. 

L’Assessore del Comune di Firenze, Cecilia Del Re, nel portare il suo saluto in ricordo di Elena Mariani, unica volontaria fiorentina tra le Misericordie oggi ricordata,  ha evidenziato come il Comune di Firenze, per decisione del Sindaco Dario Nardella, da diversi mesi ha annunciato il giardino della “memoria”: “Abbiamo voluto a Firenze dedicare un bosco alla memoria delle oltre 500 vittime di Covid a Firenze: un modo per non dimenticare e dare un luogo fisico al ricordo, condividere l’abbraccio della città ai familiari delle persone scomparse e testimoniare alle generazioni che verranno il dolore di questa pandemia e la speranza per una rinascita necessariamente legata a una nuova consapevolezza del mondo in cui viviamo. Abbiamo già messo circa 200 alberi e finiremo di mettere gli altri a primavera”.

Il presidente nazionale facente funzioni della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia Ugo Bellini ha inviato un suo messaggio in cui ricorda che “Le Misericordie sono nate nel 1244 nella vostra terra, in Toscana, e hanno avuto subito il loro “battesimo” di fuoco con la peste che colpì in modo particolare la città di Firenze. I Confratelli di allora si spesero in ogni modo per aiutare i malati, gli affamati, dare degna sepoltura ai morti.  Dopo quasi 800 anni le Misericordie, questa volta in tutta Italia, sono chiamate in prima linea in quegli stessi servizi, chiamati anche a riconfermre con l’impegno e il sacrificio di tanti Confratelli e Consorelle, quella che è la nostra missione, essere Misericordia –  sempre -, e non solo durante le emergenze o le pandemie. Questo momento è per tutti noi un ritorno, un richiamo, alle nostre origini”.

“Personalmente – prosegue – come volontario da tanti anni nella mia terra di Sicilia, tengo molto al nostro Movimento; un Movimento, e di questo ne sono sicuro, che non morirà mai, anzi che andrà a crescere sempre più, non solo numericamente, anche se a volte le forze sembrano venir meno, ma soprattutto andrà a crescere nell’impegno, grazie anche a quello “stile” che ci distingue dagli altri, cercare di servire il nostro prossimo con i principi della carità cristiana. Sono sicuro che prima o poi usciremo da questo tunnel e vedremo, tutti quanti, la luce. Questa speranza mi conforta, e deve confortarci tutti.

“Oggi – prosegue il testo – stiamo commemorando i tanti Confratelli e Consorelle di tutta Italia che sono morti a causa del covid 19. Il mio pensiero e affettuoso saluto va a tutti i loro cari che ne piangono la perdita. Un numero preciso ancora non lo abbiamo, non solo perché l’emergenza continua, ma perché, nello stile che contraddistingue il Movimento, quello che facciamo deve rimanere nascosto. Eppure perdite le abbiamo avute, cosi come abbiamo avuto, e come abbiamo, moltissimi Volontari che sono stati colpiti dal virus, costretti a lasciare il servizio attivo, e che stanno scalpitando per tornare ad essere strumenti di Misericoridia”.