Vita Chiesa
Una taglia (e molte domande) per l’assassino
Il dialogo termina qui ma la mia mente è stimolata da queste indicazioni sulla civiltà.
Perché hai ucciso un padano? Risposta: «perché non sono un razzista! Il padano non nè diverso nè superiore ad ogni altro uomo e io l’ ho dimostrato». Ma allora si tratta di un gesto al quale va almeno attribuita una lezione sull’ uguaglianza.
Perché hai ucciso un benzinaio? Risposta: «perché sono per la pace! E contesto fortemente tutti quelli paesi che fanno la guerra per il petrolio con le inevitabili conseguenze sul prezzo della benzina».
Perché hai ucciso? Risposta: «perché non ho lavoro!» Ma allora la responsabilità è di tutti coloro che per interessi personali, usando la politica e il sindacato, non creano futuro per i giovani.
Non so quale verdetto emetterete, ma prima di lasciarvi, non dimenticate che la domanda «civile» che permette un giudizio vero e definito è solamente questa: perché hai ucciso tuo fratello?