Italia

Una scuola per l’Abruzzo, dono delle Caritas toscane

Sabato 26 febbraio nel comune di Fossa, in provincia dell’Aquila, è stata inaugurata la nuova scuola dell’infanzia e primaria, realizzata grazie alla colletta delle regioni Caritas Toscana e Calabria in favore delle popolazioni colpite dal devastante terremoto del 6 aprile 2009.

La struttura sorta in prossimità del centro storico ormai quasi disabitato e a circa un chilometro dal nuovo villaggio provvisiorio costruito dopo il terremoto si pone come segno di una futura ripresa del territorio colpito, in vista della sua duplice funzione di centro formativo per le nuove generazioni e potenziale spazio per la comunità. Infatti la scelta di situare la scuola in una posizione facilmente accessibile dal vecchio paese è in linea con l’impulso di ricostruire una quotidianità, strappata improvvisamente quasi due anni fa, fatta di storia, tradizione e luoghi vissuti nei quali la comunità fossolana sente di appartenere.

La scuola è stata intitolata a don Pino Puglisi, icona della lotta contro la mafia e la promozione degli ultimi, e presenta una struttura complessiva di circa 1280 mq, che comprende una sezione della scuola primaria, due aule per la materna, una per l’asilo nido in progetto di allestimento, una sala mensa e in più stanze per accoglienza, uffici, palestra con spogliatoi, laboratori, infermeria, cucina, direzione, sala attività libere, servizi, locali tecnici per un costo complessivo di 2.390.000 euro (altre informazioni su www.caritasitaliana.it)

Presenti alla cerimonia ed intervenuti dopo la benedizione, il Sindaco Luigi Calvisi, la dirigente scolastica Lucia di Giulio, mons. Giuseppe Molinari, arcivescovo di L’Aquila, e il vescovo ausiliare mons. Giovanni D’Ercole, mons. Vittorio Nozza, direttore di Caritas Italiana, mons. Luigi Antonio Cantafora, delegato per il servizio della Carità della Conferenza Episcopale Calabrese, mons. Renzo Chesi, delegato regionale Caritas della Toscana e il parroco don Gaetano Chibueze Anyanwu, davanti ad alcuni rappresentanti, operatori e volontari delle Caritas diocesane della Calabria e della Toscana e infine agli alunni che già usufruiscono della struttura dallo scorso 7 gennaio e alla popolazione. L’evento è stato allietato dallo spettacolo dei bambini, di un gruppo locale e dalla band gospel del parroco «The Mosaic Gospel Boat».

L’occasione di gioia dell’inaugurazione del plesso scolastico di Fossa ha ribadito la volontà da parte delle Caritas diocesane della Toscana di mantenere vivo il gemellaggio, segno di prossimità, condivisione e fratellanza, che dal terremoto del 6 aprile ha legato le Chiese di Toscana e di L’Aquila, in particolare quelle del territorio della forania Vestina di cui fa parte Fossa. Come don Renzo Chesi ha ricordato nell’intervento tenuto durante l’inaugurazione, le Caritas della Toscana intendono continuare questo rapporto, divenuto nel tempo sempre più profondo, soprattutto grazie all’entusiasmo, alla creatività e alla passione dei tanti volontari che hanno impersonato tale legame in questi mesi: tre spinte che invitavano a non fermarsi, ma di continuare a farsi prossimi. Tali volontà si trasformano nell’individuare percorsi condivisi con le comunità conosciute, nell’ottica della condivisione, della  crescita e testimonianza della carità.

Attualmente i maggiori sforzi di alcuni operatori e volontari della Caritas Toscana, dei parroci e di alcuni laici della zona di gemellaggio, di alcune amministrazioni locali, si concentrano nella progettazione dell’offerta estiva di volontariato per i giovani delle diocesi toscane. I servizi previsti (con turni settimanali, a partire da metà giugno fino ai primi di settembre) terranno conto del bagaglio di esperienza e relazione maturatosi nel corso del periodo estivo del 2009 e del 2010, quindi animazione con bambini, ragazzi e anziani; valore aggiunto dell’esperienza di quest’anno sarà il percorso condiviso con gli abruzzesi nel programmare e determinare le aree di servizio, avendo come obiettivo fondamentale il coinvolgimento e non la sostituzione: «essere insieme per donare insieme». Si ricorda che il canale per partecipare continuano ad essere le Caritas diocesane di appartenenza.

LA SCHEDA: Un paese distruttoFossa è un comune di circa 700 abitanti in provincia di L’Aquila, distante circa 12 km dal capoluogo ad un’altitudine di 644 m. Il terremoto del 6 aprile 2009 ha causato la morte di 5 persone, la distruzione del centro storico, l’instabilità della montagna che sovrasta il paese e fatto crollare un ponte. La tendopoli che ha accolto parte degli sfollati che non hanno lasciato il luogo è stata smantellata il primo dicembre 2009, dopo quasi otto mesi. Il villaggio M.A.P. (moduli abitativi provvisori) «San Lorenzo», a più di 1 km di distanza dal centro storico, accoglie 361 persone, distribuite su un numero di 180 moduli provvisori; presente inoltre una nuova chiesa, un centro di aggregazione e alcuni servizi per la popolazione. La scuola «don Pino Puglisi» si trova in località Fossa Osteria, non lontano dal centro storico. La vecchia scuola ristrutturata ospita un centro diurno per demenza senile ed Alzheimer unico nel suo genere in tutto il territorio aquilano gestito da una cooperativa di giovani locali. LA TESTIMONIANZA: «Per noi volontari l’emozione di sentirsi vicini al cuore della gente»Piena di emozioni è stata l’inaugurazione della scuola di Fossa non solo per la popolazione che torna ad avere una struttura adeguata per la crescita e l’educazione dei loro ragazzi e per le autorità presenti che vedono il realizzarsi concreto di un sostegno che ha avuto inizio fin dai primi momenti dell’emergenza ma anche per noi volontari delle Caritas diocesane della regione Calabria e Toscana tornati per condividere nella gioia e nella speranza questo momento. Questa scuola, un frutto che nasce dalla collaborazione di più persone e dalla prossimità con il popolo aquilano che si è radicata in questi quasi due anni di emergenza. Una gioia viva e presente nei volti di chi ha partecipato che ha richiamato alla mente di tanti giovani volontari i momenti condivisi nelle difficoltà e nella precarietà durante la permanenza continua e di passaggio nei paesi colpiti dal terremoto quando siamo stati inviati dalle Caritas con il grande mandato di stare vicino al cuore della gente.

All’invio della Caritas si è affiancato un sentimento più forte, individuale e condiviso,che ci ha riportati a festeggiare l’inaugurazione della scuola a Fossa, che è stato ed è quello di sentirsi chiamati. Costa fatica e tempo fronteggiare l’emergenza dei bisogni primari come anche la ricostruzione ma ancora più faticoso è stare vicino al cuore delle persone perché ci interpella in prima persona a superare l’egoismo e a farsi prossimo nei sentimenti degli altri attraverso relazioni serie di amicizia. Forse anche per questo ci siamo sentiti chiamati in prima persona a condividere non solo la necessità di un restauro esteriore ma prima di tutto interiore. È forse questa la motivazione di quanto sottolineato dal delegato Caritas per la regione Toscana don Renzo in riferimento allo zelo dei giovani volontari che spinge tutt’ora la delegazione di Caritas della Toscana a proseguire, attraverso la realizzazione di nuovi progetti, il cammino di vicinanza alla popolazione abruzzese: il legame di cuore come dono restaurato tra loro, per ciascuno di loro e per ciascuno di noi e instauratosi tra noi e loro.

L’Augurio di tutti che questa scuola sia uno dei frutti di un albero di condivisione che ha radici più profonde: stare vicino al cuore delle persone.

Costanza Franci