Una lucertola catturata, minacciata di morte e poi rimessa in libertà: è la protagonista del nuovo spot pubblicitario contro la pena di morte girato in un celebre parco romano. Trasmesso in questi giorni sui canali Rai, opera della Saatchi & Saatchi per incarico della Comunità di Sant’Egidio, l’episodio, nel quale un bambino sottrae ad alcuni coetanei una lucertola destinata ad essere impiccata, è inframmezzato con alcuni fotogrammi di un’esecuzione reale e si conclude con l’invito a fermare la pena di morte, firmando una dei milioni di cartoline in questi giorni nei duemila uffici postali più grandi d’Italia. “Ferma la pena di morte. Firma”: questo lo slogan della campagna contro le esecuzioni capitali nel mondo rilanciata dalla Comunità di Sant’Egidio. “E’ un momento propizio osserva uno dei responsabili, Mario Marazziti -. Le due decisioni della Corte Suprema americana che hanno annullato centinaia di sentenze capitali e soprattutto reso incostituzionale l’esecuzione dei disabili mentali mostra quanto è importante aiutare un’evoluzione del sentire comune, dell’opinione pubblica”. Nasce così il progetto ambizioso di Sant’Egidio: cinque milioni di firme per il segretario generale dell’Onu Kofi Annan da consegnare durante la prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite. Poi, prosegue Marazziti, “un contagio’ europeo, e magari extraeuropeo. Dopo questa campagna per un coinvolgimento di massa dell’opinione pubblica nel nostro Paese la proposta verrà allargata ad altri”. Secondo dati di Amnesty international, nel corso del 2001 sono state giustiziate nel mondo oltre 3.048 persone in 31 Paesi, il doppio dell’anno precedente (1.457 esecuzioni nel 2000), ma nel 2001 sono 111 i Paesi che hanno abolito l’esecuzione capitale. Il 13 maggio a Roma, per iniziativa di Ensemble contre la peine de mort, Federazione per i diritti dell’uomo, Sant’Egidio, Amnesty International, e degli americani della National coalition (Ncadp), è nata la World coalition against death penalty. Sant’Egidio ha proposto il 30 novembre prossimo come data per celebrare la Prima giornata mondiale contro la pena di morte e, in vista della ricorrenza, ha lanciato anche l’iniziativa “Città per la Vita”: come Roma con il Colosseo, anche altre città, tra cui Venezia, Barcellona, Grenoble, ma anche alcune fuori dall’Europa, “regaleranno” un monumento che si illuminerà di luce speciale per segnare i progressi della vita e gli arretramenti della pena capitale nel mondo. Ogni città, inoltre, insieme con la Comunità di Sant’Egidio, promuoverà la nascita di un fondo per la difesa legale dei condannati a morte.Sir