Arezzo - Cortona - Sansepolcro
Una festa di popoli e culture in piazza Giotto.
Ancora una volta la magia si ripete. In piazza Giotto, si è svolta la Festa dei popoli, evento patrocinato dalla diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro ed organizzata dalla fondazione Migrantes di Arezzo. Si tratta di un incontro tra le diverse culture dove collaborazione e dialogo si uniscono tra loro. Come ha spiegato don Angelo Chiasserini nel suo discorso di apertura dell’evento.
«È una splendida occasione per renderci conto delle ricchezze che abbiamo attorno a noi». Il sacerdote, direttore toscano della Migrantes, ha spiegato inoltre che l’associazione si impegna nell’assistenza pastorale da ben dieci anni e ha sempre cercato di promuovere le attività educative, culturali ed artistiche al fine di incoraggiare la socialità.
Peruviani, dominicani, filippini, rumeni, bengalesi, cingalesi, equadoregni e molti altri ancora hanno allietato il pubblico presente con la bellezza delle loro culture, allestendo degli stand con prodotti tipici locali, di artigianato, libri illustrati, gadget e costumi.
Il primo popolo a presentarsi sul palcoscenico è stato quello peruviano che ha esibito la danza «Saya Caporal», dove gli uomini ballano inizialmente da soli ed attendono l’arrivo delle ragazze per poter danzare in coppia sotto le note di un ritmo allegro e festoso. È stata poi la volta dei bengalesi che che hanno messo in scena una piece teatrale rappresentando una tipica giornata familiare dove il nonno, il capostipite, decideva lo svolgersi della vita quotidiana.
Anche loro si sono presentati con un danza locale per poi lasciare il posto ai filippini che si sono esibiti cantando in gruppo. Ogni cultura ha avuto l’opportunità di mostrarsi attraverso le proprie tradizioni facendo toccare con mano, al pubblico presente, le bellezze dei loro mondi.
Gli aretini hanno dimostrato chiaramente di apprezzare. Visitando i vari stand hanno avuto la possibilità di arricchire il proprio bagaglio culturale, gustando le prelibatezze culinarie, conversando con la gente ed ammirando gli spettacoli sul palcoscenico. Al termine della serata abbiamo avuto modo e piacere di parlare con alcuni filippini e bengalesi che ci hanno mostrato i loro stand con entusiasmo e passione.
Alcuni di loro sono qui in Italia da anni, molti per lavoro ed altri per studio, ma sostengono di essersi integrati perfettamente ed hanno ringraziato la fondazione Migrantes per aver dato loro modo di promuovere la propria cultura nel nostro paese.
Nilanthi Erika Borri