C’è stata anche «una puntina polemica», come lui stesso l’ha chiamata, nell’intervento del Vescovo a conclusione del Convegno diocesano. Una provocazione, ma sarebbe meglio dire uno sprone, rivolto alle aggregazioni laicali. Il Vescovo aveva da poco sottolineato, nel discorso tenuto in San Francescogiovedì 24 settembre, la positiva esperienza della «Missione giovani», organizzata dalla pastorale giovanile, con ragazzi provenienti dalle parrocchie, in piazza delle Carceri e nelle strade limistrofe. «Cos’hanno – ecco “la puntina” – intenzione di fare le aggregazioni giovanili laicali?». Un richiamo all’impegno missionario che impronta dallo scorso 26 dicembre, in modo ufficiale, tutta la pastorale diocesana. E, a questo riguardo, mons. Simoni ha voluto rispondere ad un rilievo che – come lui stesso ha ammesso – gli è stato rivolto ripetutamente in questi mesi. Quello di portare avanti in modo solitario la missione diocesana. «L’obiettivo che ci siamo proposti, ovvero di entrare in più ambienti possibili, io – ha spiegato – lo vedo facilitato dall’invito che è fatto al Vescovo di raggiungere tante realtà diverse. Ma questo non si realizza se non tramite i parroci, le parrocchie e i laici che invitano o fanno invitare il Vescovo. D’ora in avanti quanto più saremo tutti impegnati nella missione tanto più essa avrà i suoi effetti benefici, sebbene non tutti siano interessati a tutto e sebbene non sia possibile che tutti facciano tutto». Mons. Simoni ha rimandato, nel sottolineare gli obiettivi fissati per questo secondo anno di missione, agli «appunti» già consegnati all’assemblea presbiterale del 16 settembre, limitandosi ad alcune sottolineature. Così non ha mancato di soffermarsi anche sulla premura che riserva ai problemi dell’economia e della società: «Siamo convinti – ha tra l’altro affermato – che la Chiesa di Prato debba impegnarsi in varie forme di carità e di solidarietà, per dare un contributo alla soluzione dei problemi seri del lavoro e della casa. Non mi si dica – ha aggiunto il presule – che quello del lavoro non è campo d’interesse di un Vescovo: non condivido chi valuta la produttività della presenza del Vescovo negli ambienti lavorativi col numero di persone che poi effettivamente tornano alla Messa o a confessarsi. Io come Pastore non posso non avere a cuore anche la vita umana, base della vita cristiana, di tante persone». Il Convegno diocesano, che si era aperto con l’intervento del Vescovo di Pistoia mons. Bianchi, si è concluso, il secondo giorno, con gli incontri a livello vicariale. Sono stati eletti, nell’occasione, i rappresentanti nel nuovo Consiglio pastorale diocesano che sarà a breve completato. (dal numero 35 del 5 ottobre 2008)