Toscana

Una Chance per i detenuti

Anche i detenuti avranno una «Chance». È questo il nome di un progetto di formazione che partirà nei prossimi giorni. Sono infatti 63 i detenuti e le detenute degli istituti penitenziari di Firenze, San Gimignano, Massa, Porto Azzurro che potranno cominciare a prendere coscienza delle proprie attitudini e aspirazioni professionali e quindi frequentare corsi di formazione finalizzati al lavoro, dentro e fuori dal carcere. Tutto questo grazie all’iniziativa sperimentale finanziata dalla Regione Toscana nell’ambito del Fondo sociale europeo ed attuata da Eurobic Toscana Sud spa, in partenariato con Ce.Fo.Art (Centro formazione per l’artigianato), Centro territoriale permanente A.Dazzi di Carrara, Associazione per l’agricoltura biodinamica.

Finanziato per 558 mila euro, il progetto «Chance» avrà una durata sperimentale di 24 mesi e legherà insieme gli aspetti di orientamento, formazione e lavoro. I detenuti che partecipano ai corsi sono scelti sulla base di incontri e iniziative di informazione, motivazione e orientamento che li indirizzeranno verso i corsi più adattti alle loro capacità e aspirazioni e anche in relazione alle successive possibilità di inserimento nel mercato del lavoro all’esterno del carcere. I corsi di formazione professionale rilasceranno una qualifica regionale e sono stati organizzati in stretto rapporto con la realtà economica della zona dove si trova il carcere.

A Firenze, dove ad essere coinvolta è la sezione femminile del cacere di Sollicciano, saranno avviati corsi per il conseguimento della qualifica di «commis di cucina» e per «agricoltura biologica»; corsi di «agricoltura biologica» partiranno anche a Porto Azzurro mentre a Massa si terranno corsi per saldatore. A San Gimignano partiranno invece corsi per «quadrista», «assemblatore» e «cablatore». Particolarmente significativa, secondo Benesperi, è la dimensione regionale di «Chance», che «vede il coinvolgimento di più isituti carcerari della regione e di una rete di enti ed istitituzioni che hanno unito gli sforzi per realizzare l’iniziativa».S.P. Gli istituti penitenziari in toscana• 12 case circondariali: Arezzo, Empoli, Firenze Sollicciano, Firenze «Mario Gozzini», Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Siena e Massa Marittima. La «Mario Gozzini» a Firenze, l’istituto di Massa Marittima e la struttura di Empoli sono case a custodia attenuata.

• 5 case di reclusione: Gorgona, Massa, Porto Azzurro, San Gimignano e Volterra.

• 1 ospedale psichiatrico giudiziario: Montelupo (uno dei sei in Italia).

• 2 case mandamentali: Pitigliano (che ospita semiliberi) e Pontremoli (condannati fino a due anni). La prima dipende dalla direzione di Grosseto, l’altra da quella di Massa. Le presenze nelle carceri toscane (giugno 2003)• Capienza: 2.911• Tollerata: 4.034• Presenze: 4.028 (3.843 uomini e 185 donne)• Sovraffollamento: 1.123 (38,37 %) Detenuti definitivi e in attesa di giudizio (giugno 2003)• Imputati in attesa di giudizio, appello o ricorso: 32,4%• Condannati definitivi: 65,5%• Internati: 2,1% Gli immigrati nelle carceri toscaneIl 31 maggio 2003 i detenuti stranieri nelle carceri toscane erano il 39 per cento (a Sollicciano il 56%, ben 551), contro il 29,78 della fine del 1997. Rispetto al 2001 sono comunque lievemente diminuiti. La media nazionale si aggira attorno al 30 per cento: lo scorso 10 luglio gli stranieri nelle carceri della penisola erano 16.715 (29.83%).Ai primi cinque posti in Toscana ci sono immigrati provenienti da:• Albania 374• Marocco 334• Tunisia 234• Algeria 109• ex-Jugoslavia 92 I detenuti tossicodipendentiIl 31 dicembre 2002 erano 914 (937 uomini e 61 donne): il 23,7 % dell’intera popolazione detenuta in Toscana. Negli ultimi cinque anni si è passati da un minimo del 19,85 % (30 giugno 2000) ad un massimo del 32,02% (metà del 1999). Sono esclusi gli alcoldipendenti, che alla fine del 2002 erano 51, l’1,3%.

I detenuti affetti da HIV erano alla stessa data 75 e costituiscono l’1,9% dell’intera popolazione: l’anno prima erano l’1,81%.

I dati toscani sono inferiori alla media italiana, dove i tossicodipendenti sono il 27,4% (15.429 lo scorso 31 dicembre) gli alcoldipendenti l’1,6% (906) e gli affetti da Hiv il 2,4% (1.375).