Toscana

Un «trampolino giovani» per chi vuol fare volontariato nell’area della marginalità

Si tratta del progetto «Trampolino Giovani 2.0», realizzato grazie al bando «Siete Presente. Con i giovani per ripartire 2023» promosso dal Cesvot e finanziato da Regione Toscana – Giovanisì, con il contributo della Fondazione CR Firenze, a valere sul progetto «Generazione Giovanisì» della presidenza del Consiglio dei ministri dipartimento per le Politiche giovanili e il servizio civile universale.Fino al 22 maggio, sarà possibile per i giovani, in particolare per gli studenti di scienze politiche, psicologia e scienze dell’educazione dell’Università di Firenze a cui l’iniziativa si rivolge, rimanendo aperta a tutti, iscriversi contattando l’Acisjf Firenze allo 055-294635 o alla mail segreteria@acisjf-firenze.it. Il 23 maggio partiranno gli incontri di formazione che, con orario 9,30-13, approfondiranno i temi della marginalità sociale e delle realtà del terzo settore e del pubblico e privato sociale del territorio fiorentino. Durante il primo incontro, con gli interventi dell’assessore al welfare del Comune di Firenze Sara Funaro, di volontari, utenti e professionisti verranno presentate le tre associazioni e la loro storia, il 24, a seguire, si potrà visitare il centro diurno Attavante di Avp, una struttura di accoglienza diurna per persone detenute, in misura alternativa, in messa alla prova e per persone che hanno concluso la pena. Il 25, verrà approfondito il lavoro del servizio sociale per i senza fissa dimora con riferimento alla presa in carico multidisciplinare e al sistema della rete dei servizi territoriali pubblici e privati, con gli interventi di Daniele Maltoni e Lorenzo Pascucci, referenti dei servizi sociali dell’area immigrazione e marginalità del Comune di Firenze, Enrico Palmerini, presidente del coordinamento toscano marginalità, e Tania Alfani, infermiera referente dell’ambulatorio medico Niccolò Stenone.Il 29 maggio i nuovi volontari faranno visita ai locali della Ronda della Carità e della Solidarietà e il 30 verranno presentate le attività dell’Acisjf Firenze, divise tra l’Help Center, il centro d’ascolto di via Valfonda, e la casa d’accoglienza per donne sole o con minori «Casa Serena». Conclusa la formazione, i giovani potranno scegliere una o più realtà dove impegnarsi come volontari, affiancati sempre da un tutor, fino al 15 dicembre, data della conclusione del progetto, con la possibilità di continuare a portare avanti il proprio impegno. «Spesso chi si avvicina per la prima volta all’associazione ha il timore di trovarsi davanti ad attività troppo specialistiche – dice Anna Serena Velonà, presidente di Acisjf Firenze, ente coordinatore del progetto –: sconfiggiamo la paura del “non saper fare” offrendo ai giovani una formazione iniziale e seguendo ciascuno nei suoi primi passi da volontario». «Il progetto è un’opportunità grande per entrare in contatto con nuovi volontari interessati al mondo del sociale, che, da una parte, potranno avere un ritorno utile anche dal punto di vista professionale, dall’altra, arricchiscono l’associazione con le loro idee e le loro suggestioni – dichiara Giorgio Gabriele, coordinatore del progetto per Avp –. Incontrare gli studenti è anche un’occasione per informare e rendere partecipi i cittadini di ciò che riguarda l’area carcere e la detenzione. Si potrà conoscere il lavoro concreto di chi prende per mano i detenuti e gli ex detenuti per accompagnarli a vivere in una società civile che spesso non conoscono». «Come Ronda della Carità e della Solidarietà siamo aperti a tutti: la nostra associazione è apartitica, laica e aconfessionale e ha tra i suoi volontari persone dai 18 agli oltre 80 anni – spiega poi Marisa Daniela Consilvio, presidente della Ronda della Carità e della Solidarietà –. Quest’anno festeggiamo anche i trent’anni della nostra presenza a Firenze: è particolarmente importante quindi per noi che i giovani conoscano questa realtà e le persone di cui si occupa, uomini e donne che sono stati giovani a loro volta e che si ritrovano adesso, per varie circostanze della vita, per strada senza punti di riferimento», conclude.