Toscana

Un top manager prende in 3 giorni lo stipendio annuale di un impiegato. Cisl: mettere un tetto

Per guadagnare lo stipendio annuale di un cassiere della sua banca l’amministratore delegato di Intesa SanPaolo (cui fa capo Cassa di Risparmio di Firenze) impiega appena 3 giorni di lavoro (guadagnando 10.786 euro al giorno, 3.937.000 all’anno nel 2012), al pari dell’a.d. di Generali (9.528 euro al giorno, 3.478.000 all’anno), mentre a quello di Unicredit serve un giorno in più (8.211 euro al giorno, 2.997.000 all’anno). L’a.d. di Mps deve invece faticare ben 9 giorni (4.521 euro al giorno, 1.596.000 all’anno) per poter guadagnare lo stipendio annuale di un cassiere impiegato nella stessa banca senese.

Sono alcuni dei dati citati dal segretario generale nazionale della Fiba-Cisl, Giulio Romani, dal segretario generale Cisl Toscana, Riccardo Cerza e dal segretario della Fiba-Cisl Toscana, Stefano Biondi, per spiegare perché la Fiba e la Cisl hanno deciso di spendersi per una legge che metta un tetto alle retribuzioni dei top manager. Nelle scorse settimane il testo è stato presentato a Roma e da oggi anche in Toscana parte la raccolta delle firme: si punta entro agosto a trovare le 50 mila necessarie per portare in Parlamento la proposta.

In estrema sintesi il progetto di legge prevede un tetto per la retribuzione fissa di 294 mila euro annui (pari a quello dei manager pubblici deciso con il Decreto «salva Italia»), un rapporto di 1:1 per il salario variabile (come da indicazioni europee) e l’abolizione dei bonus relativi alle maxi liquidazioni. «In un momento in cui la crisi sta costando molto ai lavoratori, sia in termini di retribuzioni, che in termini di diritti – ha detto Romani – riteniamo che non possa essere più tollerata una sperequazione come quella che riguarda i top manager che percepiscono retribuzioni straordinariamente superiori a quelle dei lavoratori dipendenti, con differenziali peraltro non giustificati dall’andamento delle aziende. In particolare i bonus in uscita sono uno scandalo: manager che vengono allontanati per i danni che hanno fatto e che percepiscono milioni di euro di premio !».

«Le logiche di breve respiro ed esclusivamente finanziarie, legate al fenomeno dei superstipendi – ha detto Cerza – distorcono il sistema e uccidono il territorio. Lo abbiamo visto benissimo in Mps, ma anche in tante altre aziende toscane non bancarie, che hanno perso di vista la loro funzione sociale. Una distribuzione di ricchezza così sperequata produce depressione: perché il sistema funzioni occorre che tante persone siano in grado di consumare, non che solo qualcuno possa fare indigestione».

«Mettere un tetto alle retribuzioni dei manager – ha aggiunto Biondi – non è solo un atto di giustizia e di equità nei confronti di tutti i lavoratori dipendenti e dei clienti, ma consente anche di porre un freno ad un elemento di distorsione dell’economia e delle attività delle imprese. I superstipendi sono stati concausa della crisi e dei fenomeni di finanza creativa che hanno riguardato banche e grandi imprese, con ricadute pesantissime su lavoratori e cittadini; mentre di fronte al manifestarsi di gravi conseguenze del loro operato i manager sono stati spesso rimossi con faraonici ‘premi’».

In Toscana da lunedì prossimo sarà possibile conoscere nel dettaglio la proposta di legge e sottoscriverla in tutte le sedi Cisl territoriali e nella sede della Fiba Toscana (via Dei 2/a, Firenze – per info tel.055-4392237/8). Tutte le sedi Cisl sono reperibili sul sito www.cisltoscana.it. Inoltre verranno allestiti dei banchi nei punti di maggior afflusso (piazze, mercati, centri commerciali) delle principali città toscane. I punti di raccolta saranno segnalati a livello territoriale e pubblicati progressivamente sul sito http://notizie.cisltoscana.it/